I grandi stravolgimenti portano sempre a dei cambiamenti. Nuovi modi di relazionarsi, nuove abitudini o nuovi punti di vista sul mondo che ci circonda.
Probabile che anche il Coronavirus, una volta che l’emergenza sarà terminata, lascerà qualcosa di diverso nella nostra vita spesso ripetitiva. Ogni gesto comune ha una sua prima volta. E riscoprire il gusto della prima volta ogni tanto è anche stimolante. Anche per questo durante questi giorni in cui è importante ridurre al massimo gli spostamenti lontano dalla propria abitazione abbiamo deciso di rallentare. Farlo, in un contesto così stressante, rapido e superficiale come quello in cui spesso veniamo catapultati ogni giorno è meno scontato del previsto. Però ogni tanto fermarsi, o meglio soffermarsi, significa imparare, crescere, cambiare idea.
Film da vedere o rivedere
Abbiamo scelto due titoli, due grandi classici del cinema da guardare o riguardare in questi giorni di permanenza semi-forzata a casa. Chi vi scrive è stato quasi obbligato a guardarli durante il corso di Storia e Critica del Cinema della laurea triennale. Sono però due film sempre attuali e molto adatti al momento storico che stiamo attraversando in questo 2020 perché parlano di un cambio radicale di abitudine o di una seria difficoltà nell’adattarsi a un mondo che muta troppo rapidamente davanti ai nostri occhi.
Viale del Tramonto
Viale del Tramonto è un film noir anche se sarebbe giusto definirlo semplicemente Viale del Tramonto. Un film che fa categoria a sé. Diretto nel 1950 da Billy Wilder. Critica e analisi dello star system è in realtà un quadro perfetto che racconta le difficoltà dell’uomo di adattarsi al proprio invecchiamento e al cambiamento di una propria posizione specie se di privilegio. Personalmente da subito ho apprezzato questo film perché mi ha dato degli spunti di riflessione sul mondo dell’informazione odierna. La lotta tra il cartaceo e l’online. Sperando che, a differenza del film, non ci sia un cadavere. A me personalmente diede questo pezzetto di analisi ma a ognuno Viale del Tramonto può dare un diverso punto di osservazione. E d’altronde la forza dei classici sta proprio in questo.
La finestra sul cortile
Considerato uno dei capolavori assoluti della storia del cinema La finestra sul cortile, diretto nel 1954 da Alfred Hitchcock, è forse il film perfetto per questi primi giorni di “quarantena”. Il protagonista, un po’ come noi in questi giorni, è costretto a stare a casa. Anche qui ho sempre letto un forte richiamo al mio mondo, non quello del cinema ma quello del giornalismo. Lo spettatore, in questo caso lettore, che diventa voyeur e vuole avere un ruolo sempre più centrale nella divulgazione, interpretazione e percezione di una notizia. Non è un’accezione per forza negativa. Ne La finestra sul Cortile senza il voyeurismo del protagonista non ci sarebbe lo sviluppo della trama e nel giornalismo senza la volontà di vedere, di conoscere di più del lettore non ci sarebbero quotidiani, siti e riviste. Il punto sta su quanto il voyeurismo influenza o meno la storia che viene raccontata.
Roberto Pinna