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La brutta sconfitta, senza lottare, in casa della Roma ha fatto mugugnare l’ambiente Cagliari, nonostante la salvezza acquisita.

Mirko Trudu analizza in modo originale i tanti aspetti negativi di una recita molto negativa da parte dei rossoblù di Maran. 

F come figuraccia: una partita da belle statuine a fare da sparring partner alla Roma.

come amor proprio, quello che i giocatori e il mister non hanno minimamente mostrato facendosi letteralmente scherzare dagli avversari. Oppure, se preferite, come amore per la maglia, tante volte sbandierato a parole e buttato alle ortiche a convenienza perché “tanto siamo salvi”.

S come salvezza. L’obiettivo minimo raggiunto che diventa alibi per decidere di mettere le infradito in anticipo e rivolgere la testa da qualsiasi altra parte fuorché al rettangolo da gioco.

T come traditi. Il sentimento provato dai tifosi a casa e soprattutto da quelli presenti all’Olimpico. Se l’intenzione da qui alla fine è di scendere in campo per onor di firma abbiano almeno la bontà di avvertirci prima, così ci si saluta e arrivederci a fine agosto.

come immaginabile. Siamo talmente abituati a vedere il Cagliari che tira i remi in barca a salvezza raggiunta che, nonostante le parole di circostanza della vigilia, ce lo aspettavamo.

D come decimo posto. Il nuovo obiettivo tanto decantato a certificare un’ auspicabile inversione di tendenza rispetto alla mentalità da piccoli provinciali. Sarà per la prossima volta, accontentiamoci dell’ennesimo “il nostro scudetto è la salvezza”.

come impegno. Perché il decimo posto puoi raggiungerlo o meno, con la Roma o a Napoli puoi perdere (ci mancherebbe!). Ma l’impegno e la voglia di provarci non devono mai mancare.

O come occasione. Quattro partite prima del rompete le righe come occasione per dimostrare che quello di sabato è stato solo un passaggio a vuoto e non il  preludio ad un finale di stagione triste e anonimo.

S come San Paolo. Lo stadio della controprova. In campo per vincere. O, se proprio sconfitta dovrà essere, il modo in cui arriverà farà tutta la differenza del mondo.

come inaccettabile. L’ aggettivo utilizzato da Maran nel post gara contro i giallorossi. Inaccettabile come il torello sterile messo in scena dai rossoblù, neppure fossero in vantaggio di quattro reti e nove contro undici. Inaccettabile come sarebbe replicare l’infausta recita contro gli azzurri di Ancelotti e poi magari sentire l’allenatore che ripete inaccettabile. Verba volant, figure da cioccolatai manent .

Mirko Trudu