Seconda sconfitta consecutiva per l’Olbia, che cade sul campo della Virtus Entella per 2-1. I nostri giudizi.
Gelmi: 6. Subito costretto all’intervento su Merkaj, non può nulla sui gol di Zamparo e Merkaj. Sempre sicuro, anche in uscita.
Renault: 6,5. Esordio da titolare in campionato per il classe 2000, che risponde con una grande di abnegazione difensiva. Preciso e puntuale, nel secondo tempo cresce anche il suo apporto offensivo. È costretto però a lasciare anzitempo la gara per un problema fisico. (Dal 64′ Gabrieli: 5,5. Quando l’Entella reagisce dopo la scossa emotiva del rigore produce tanto dal suo lato. Non un impatto molto positivo).
Bellodi: 5,5. Merkaj si muove tanto e gli dà fastidio già a inizio gara quando gli scappa alle spalle, costringendolo poi anche al giallo nella seconda frazione. È sua la zuccata vincente che vale il pareggio, ma non è comunque una delle sue giornate migliori.
Emerson: 5,5. Zamparo punisce dalla distanza nell’unico momento in cui si allontana dall’area e dal suo controllo. Rimane il cervello vero e proprio dell’Olbia in fase di impostazione, nasce dal suo piede il gol di testa di Bellodi. La stanchezza e qualche acciacco però sembrano farsi sentire nel lungo periodo, e infatti Merkaj se lo beve troppo facilmente in occasione del raddoppio.
Travaglini: 5,5. Qualche difficoltà iniziale su Tascone ma anche palla al piede. Cresce durante il corso dei 90′ anche se la spinta sulla corsia mancina non è la solita.
Biancu: 5,5. Tanto il lavoro di sacrificio in copertura, poca la lucidità palla al piede nella prima frazione giocata da mezzala. L’Olbia cambia passo quando avanza il proprio raggio d’azione, si presenta sul dischetto con coraggio ma scivola e sbaglia un rigore che avrebbe potuto cambiare la gara. Non riesce ancora a entrare in condizione.
La Rosa: 6. Più di lotta che di governo la serata del centrocampista degli olbiesi. Quando l’Entella fa più densità al centro del campo fa un po’ fatica ad arginare gli avversari ma è uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca.
Minala: 5,5. Alti e bassi nella partita dell’ex Lazio. Per gran parte del primo tempo fa un buon lavoro in copertura, ma sul gol è indeciso nell’andare a contrastare Zampano. È spesso impreciso palla al piede ma è anche il giocatore che si fa più vedere per ricevere la sfera. Nel primo istante in cui alza la propria pressione sui centrocampisti avversari recupera palla e si guadagna un rigore. Proprio nell’azione però si fa male ed è costretto a uscire poco dopo. (Dal 64′ Incerti: 5,5. Entra deciso in campo e prova a fare il suo, ma è da un suo appoggio sbagliato che nasce il lancio per Merkaj che porta al raddoppio ligure).
Boganini: 5. Costringe Paolucci a fare più fatica in impostazione, ma non si vede quasi mai quando l’Olbia è in possesso eppure dovrebbe essere il filo che collega il centrocampo all’attacco. E infatti la sua partita finisce presto. (dal 54′ Occhioni: 6. Si posiziona sul centro-sinistra, prova a dare soprattutto una mano in fase di non possesso).
Sueva: 5,5. È quello che lavora di più per far salire la squadra, cercato spesso anche in profondità dai compagni dove però si fa pescare più volte in fuorigioco. La volontà è tanta ma non ha mai una vera e propria occasione per far male agli avversari. (Dal 73′ Contini: 5,5. Prova a dare la scossa all’attacco dei bianchi, non riesce però a incidere).
Nanni: 5. Isolato, cercato e trovato poco dai compagni nel corso del primo tempo. Forse anche per questo che in alcuni duelli finisce per essere troppo leggero. Passo indietro rispetto alla gara con il Fiorenzuola. (dal 54′ Babbi: 5,5. Si vede leggermente di più rispetto a Nanni, anche perché i compagni giocano più palloni sopra il centrocampo ligure. Non ha però alcuna chance per impensierire De Lucia).
Roberto Occhiuzzi: 5,5. L’Olbia nel primo tempo è quella vista in più occasioni. Compatta in fase di non possesso, ma troppo poco produttiva in avanti. Il gran gol di Zamparo scardina le certezze della sua squadra che cresce nella seconda frazione per cattiveria e riesce a trovare il pareggio e a sfiorare il vantaggio su rigore. Una frangente è però troppo poco per riuscire a portare via punti da un campo come quello di Chiavari. L’assenza di un giocatore come Ragatzu si sente, ma il malfunzionamento dei meccanismi sulla trequarti resta un evidente problema da risolvere. Soprattutto per un attacco che continua a impensierire poco gli avversari.
Matteo Cardia














