A tu per tu con Giovanni “Nino” Pinna, giovane attaccante del Sassari Latte Dolce di proprietà del Cagliari.
Ben 11 presenze in campionato (su 12 gare disputate), perno fisso nel trio d’attacco dei biancocelesti al vertice del Girone G: non male per un classe 2001 che arriva, attraverso il Cagliari, dall’Eccellenza (ottima la scorsa stagione col Bosa). Nino Pinna è tra i “fuoriquota” più positivi e col maggiore impiego dell’intera Serie D italiana: lo abbiamo sentito a pochi giorni dalla prossima sfida dei sassaresi al Tor Sapienza che arriva dopo le due sconfitte con Lanusei e Ostiamare.
Come sta andando l’avventura a Sassari?
Mi sto trovando molto bene, sono stato fortunato a trovare una squadra accogliente e forte che mi permette di ambientarmi subito alla categoria. Penso che l’Eccellenza disputata l’anno scorso (con la maglia del Bosa di mister Carboni ndr) mi abbia aiutato molto ad affrontare la Serie D. È molto complicato il salto dal settore giovanile alla prima squadra: qui il livello è diverso, ci sono calciatori molto forti.
Com’è il tuo rapporto con Stefano Udassi?
Un grandissimo mister, mi ha trasmesso subito la sua voglia: mi piace molto e ho un bel rapporto. Trovo che questo sia molto importante per me, poi il fatto che sia stato un grande attaccante gli permette di darmi molti consigli preziosi. Spero di giocare, cerco sempre di dare tutto in allenamento: il mio obiettivo è fare più presenze possibili non perché sia un fuoriquota, ma perché considerato a livello della squadra. Penso che la regola sugli under sia un male per noi giovani.
Qual è stato l’impatto con una squadra che ha molti giocatori d’esperienza come Bianchi, Virdis, Molino, ad esempio?
L’anno scorso a Bosa avevo solo Carboni che aveva esperienza in Serie D, qui invece mi sono trovato con campioni come Virdis e Cabeccia che hanno giocato in categorie superiori: trovo entusiasmante confrontarmi e giocare con loro, danno molta sicurezza. Per un giovane è molto importante, soprattutto se sei apprensivo.
Quale ruolo prediligi?
Mi trovo bene da seconda punta sulla sinistra del campo: a destra mi adatto, ma è sul settore sinistro che le mie caratteristiche si sposano al meglio. Comunque gioco dovunque, l’importante è dare sempre il massimo e poi in attacco la posizione è astratta e puoi svariare molto.
C’è un attaccante a cui ti ispiri?
Mi piace molto Messi! Restando a livelli “più umani” dico Marco Sau. L’ho incrociato a Cagliari, in qualche amichevole in famiglia e in allenamento: una persona molto umile e che mi ha sorpreso molto.
Chi è Nino Pinna fuori dal campo?
Cerco sempre di essere molto responsabile e cerco di essere uomo, nonostante sia un ragazzino. Mi sforzo, non è semplice; cerco sempre il confronto e provo a fare la persona matura.
Tornando all’esperienza al Cagliari, hai giocato con molti della Primavera: li senti tuttora?
Guardo sempre con attenzione i risultati che fanno: sento spesso Carboni, un mio grandissimo amico, e altri ex compagni. Sono contento che stiano facendo bene. Un ricordo particolare? Uno nei Giovanissimi Nazionali: avevo fatto due gol, di cui uno al 90′, nei playoff con l’Udinese che ci aveva permesso di sfidare ai quarti il Palermo.
Che differenza cӏ tra la Primavera 1 e la Serie D?
Secondo me nella Primavera c’è più tecnica, invece in Serie D c’è più esperienza e il fatto di giocare con i grandi ti aiuta molto: per questo preferisco disputare questo campionato, non lo dico perché ci gioco… Secondo me è più formativa per un ragazzo.
Nel futuro vedi un ritorno a Cagliari?
L’obiettivo è rinnovare col Cagliari, questo è il mio ultimo anno di contratto e vorrei continuare ad essere di loro proprietà. Sarebbe troppo scontato dire giocare subito col Cagliari, facciamo le cose con calma… Mi piacerebbe giocare con Nainggolan, sono romanista e l’ho tifato per tanto tempo: poi mi è piaciuta la sua voglia di rivalsa. Quest’anno è tornato qui a Cagliari con cattiveria, per riprendersi ciò che era suo e cancellare le critiche: mi piace il suo carattere.
Roberto Pinna