agenzia-garau-centotrentuno
godin-cagliari-roma-sanna

Le Pagelle | Ceppitelli e Godín svettano nel Cagliari migliore della stagione

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato a San Siro contro il Milan nella giornata in cui è arrivata la salvezza matematica.

Cragno 6,5: lo attendeva una gara dal grande impegno sulla carta, ma è solo una la parata da compiere con difficoltà e risponde a suo modo con un volo sulla conclusione di Saelemaekers. Il resto sono urla per mantenere alta la tensione e sicurezza nei pochi palloni che passano dalle sue parti.

Ceppitelli 7,5: tra compattezza sugli inserimenti e aiuto su Theo Hernandez mette in campo una prestazione di livello assoluto. Non contento è risolutivo diverse volte nell’assedio rossonero dell’ultimo quarto d’ora prima di lasciare il campo vicino al novantesimo. Dall’86’ Klavan SV: minuti finali per il contenimento, non fa una piega.

Godín 7,5: dirige l’orchestra difensiva con calma faraonica e garra uruguaiana. Il risultato è una serata abbastanza tranquilla per Cragno e di serie difficoltà per ogni attaccante che passa dalle sue parti.

Carboni 7: una disattenzione in chiusura di primo tempo con quell’entrata in ritardo che avrebbe potuto causare problemi. Se la cava comunque egregiamente in quel San Siro dove ha ripreso in mano la sua stagione, anche se corre un bel rischio con quella maglia tirata a Rebic che avrebbe potuto portare al rigore. Dall’88’ Rugani SV: come il compagno estone entra per alzare la barricata e fa il suo.

Nández 7: la prova che lo attende è di quelle che servono a dimostrare o meno la crescita in fase difensiva. Attento e anche sfacciato la vince ai punti contro Theo anche se, ovviamente, deve rinunciare alla sua freschezza offensiva dell’ultimo mese.

Marin 7: rilassato, quasi indisponente per freddezza e calma. Ma non per i compagni, piuttosto per un centrocampo rossonero che viene sovrastato anche dalla sua imperturbabilità. Prestazione preziosa. Dal 78′ Duncan 6: dodici minuti più recupero di sostanza a dare gamba e fosforo a un centrocampo in debito d’ossigeno.

Deiola 7: filtro che non si lascia scappare quasi nessun pallone che transita dalle sue parti. Ruba palloni, li lava, li asciuga e li consegna nuovamente puliti ai compagni di reparto. Dal 70′ perde un po’di freschezza e alcuni errori ne sono la conseguenza. Dall’86’ Asamoah SV: pochi minuti senza praticamente toccare un pallone.

Lykogiannis 7: atleticamente attraversa un momento di forma ottimo e lo mette in chiaro ogni volta che apre la sua falcata greca. Sembra statico come una statua, invece sul lungo corre che è una bellezza. Solido e attento, lascia le briciole a chiunque passi dalle sue parti.

Nainggolan 7: probabilmente non sbaglia nemmeno quando deve scegliere se testa o croce. Non che sia appariscente come lo si vorrebbe, però è impressionante la capacità di fare sempre, costantemente la cosa giusta. Negli ultimi venti minuti paga un po’ di stanchezza, ma mentalmente è decisivo.

Joao Pedro 7: non è partita da piedi raffinati. L’idea era quella di tirare fuori le sue famose infradito dei tempi lontani, invece indossa gli anfibi da battaglia e tiene botta contro i difensori rossoneri. Poi, improvvisamente, inventa un assist per Pavoletti che chiede solo di essere depositato in rete, ma Donnarumma non lo fa entrare a tabellino con un +1 fantacalcistico.

Pavoletti 6,5: nello stadio vuoto si sente spesso la sua voce dallo spiccato accento livornese. Comanda, dirige, incita, se i palloni non arrivano lui va a cercarseli in mezzo al campo dove spizza e spazza. Peccato che con la sua specialità non riesca a indirizzare il fantastico pallone di Joao Pedro in rete. Dal 78′ Cerri 6: tanto bravo nel tenere palloni e vincere battaglie aeree quanto impreciso negli scarichi. Ma alla fine, fatti tutti i conti, è un ingresso prezioso come sempre in questa stagione.

Semplici 7,5: già salvi? Non fa nulla, la gara preparata s’ha da fare e lui la porta avanti come previsto. Tanta spada e poco fioretto, ma resta comunque evidente che questa squadra con la testa libera può giocare un calcio diverso. Palloni buttati pochi, uscite palla a terra tante. Di fronte non l’ultima della classe, ma un Milan in grande spolvero e con la Champions da acchiappare. I giocatori non tradiscono, per parlare del futuro e mollare la presa ci sarà tempo. Nel frattempo tra vedere e non vedere fa il punto che serviva a prescindere dal Benevento e le sue debacle, raccoglie il settimo risultato utile consecutivo e rispetta il campionato.

Matteo Zizola

 
Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
3 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti