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Cagliari, dopo lo Spezia puoi credere ancora alla salvezza?

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Ritenta, sarai più fortunato. Una scritta che il Cagliari in stagione ha visto spesso grattando il gioco della fortuna in Serie A. Specie negli scontri decisivi per la salvezza. Dopo l’ennesima partita da dentro o fuori sbagliata in stagione la domanda, lecita, sorta molti tifosi è solo una: ma questo Cagliari ha la forza per mantenere la categoria?

Speranza – Dopo il fragoroso passo falso, almeno a livello di classifica, per 2-1 in casa dello Spezia, la speranza non è morta in casa rossoblù. Anche se iniziare a dire che certe partite non sono da dentro o fuori sta iniziando a non portare benissimo. Lo disse Di Francesco prima del Torino, e poi fu esonerato. E anche Leonardo Semplici, prima della gara ai liguri, aveva definito la sfida come “Una delle tante finali ma non l’ultima”. Forse questo gruppo avrebbe bisogno di essere messo davanti all’ultimo ostacolo il prima possibile invece che pensare che ci sarà una seconda opportunità. Ma queste sono solo impressioni di chi guarda da fuori. Dopo la sconfitta del Picco né Semplici né Pavoletti però hanno mostrato bandiera bianca. Il Cagliari ci crede ancora, come è giusto che sia. “Siamo arrabbiati perché questa è una partita che non meritavamo di perdere. – ha detto il tecnico toscano – Ma non ci dobbiamo fare abbattere, nella pausa lavoreremo sodo, ci rimboccheremo le maniche perché io sono sicuro che possiamo farcela a raggiungere quello che è il nostro obiettivo: salvarci”. Concetto poi ribadito dall’attaccante livornese Leonardo Pavoletti: “Sono convinto che possiamo salvarci, ma per farlo dobbiamo cambiare subito atteggiamento. È un periodo che le cose non ci vanno mai per il verso giusto, ma con Semplici la squadra sta facendo bene”.

Numeri – Alle parole e alla fiducia dei protagonisti dopo il 2-1 in casa dei ragazzi di Italiano però rispondono i numeri di una stagione fin qui disastrosa. Guardando tutte le sfide di questo campionato i rossoblù hanno vinto solo tre scontri diretti. Due volte contro il Crotone e una volta contro il Torino nel girone d’andata. Senza dimenticare che la prima vittoria con calabresi e granata arrivò a inizio Serie A quando in Sardegna praticamente nessuno si aspettava un’annata complicata come quella in corso. Di fatto da quando le partite hanno iniziato a essere da dentro o fuori il Cagliari ha battuto solo il Crotone, alla prima di Semplici da nuovo allenatore dopo l’esonero del Di Fra. Per il resto: all’andata con lo Spezia altra beffa finale con il 2-2 ligure arrivato per un rigore ingenuo concesso all’ultimo minuto, noioso 0-0 a Parma, sconfitta in casa con il Benevento, sconfitta esterna al Franchi con la Fiorentina, sconfitta a Genova con il Genoa, sconfitta in casa contro il Torino. Più ovviamente l’ultimo 2-1 al Picco. Insomma, i precedenti parlano di una squadra che ha sempre o quasi sbagliato le partite che possono farti mantenere la categoria. Anche perché contro le cosiddette big non è andata meglio, anzi. Da qui in avanti ogni partita peserà come un macigno e non ci si potrà più nascondere, a prescindere dall’avversario. Anche se guardando al calendario quelle con Verona, Parma, Udinese, Benevento, Fiorentina e Genoa sembrano quelle da vincere per forza. Sono 18 punti. Troppi per una squadra che fin qui ha vinto cinque partite? Sì ma con i 22 punti attuali non ci sono altri calcoli, puoi permetterti il minimo errore se riesci a fare punti contro Roma, Napoli, Inter o Milan. Ma l’importante è capire una cosa: da mesi ogni gara è da dentro o fuori, non ci sono altre soluzioni all’orizzonte.

Roberto Pinna

 
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