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Gianfranco Zola ai tempi del Chelsea

Zola: “Il Mondiale esperienza irripetibile, devo tutto a Gigi Riva”

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Gianfranco Zola, insieme al CT della nazionale femminile Milena Bertolini e Gianluca Pagliuca, sono stati i protagonisti al Teatro Regio di Parma di un incontro virtuale dal titolo “La maglia azzurra: storie e voci dei suoi protagonisti”.

Magic Box ha parlato della sua esperienza in nazionale: “L’influenza di Gigi Riva su me -le parole raccolte dal Corriere dello Sport- è stata grande e mi arrivata attraverso mio padre che era un suo grande tifoso. Io mi sono innamorato della Nazionale al Mondiale del 1982 che, per quelli della mia età, è stata un’esperienza speciale, eccezionale. Ho tifato come un matto e mi sono esaltato per quell’impresa in Spagna. Da professionista uno degli obiettivi principali è stato quello di diventare un giocatore della Nazionale per poter disputare un Mondiale. Per me è sempre stato un onore fa parte della Nazionale anche se in qualche volta ho vissuto in azzurro esperienze dure come il Mondiale del 1994 e l’Europeo del 1996. A Parma sono cresciuto e soprattutto il primo anno ho giocato il mio miglior calcio. Di Parma e del Tardini conservo un ottimo ricordo. I ricordi più belli in azzurro? Direi la vittoria a Wembley, una notte speciale perché giocavo in Inghilterra, al Chelsea, da qualche mese e sentivo il match più di altri. Si parlava di quella gara da tempo sui giornali e gli inglesi pensavano di vincere. Immaginate dopo quell’1-0 la mia soddisfazione e quella degli italiani che erano in Inghilterra… Per loro era importantissima e ricevetti grandi manifestazioni di entusiasmo nei giorni successivi. La partecipazione al Mondiale negli Stati Uniti, però, è stata una cosa che non scambierei con altre esperienze. E’ stato un Mondiale intenso, pieno di esperienze forti. Le mie lacrime dopo 12′ nella partita contro la Nigeria sono state dure… L La Nazionale attuale e i nostri talenti? Ci sono giovani importanti, che stanno crescendo e fanno ben sperare. Sono sulla strada giusta, ma è una strada lunga che necessita di tanto altro impegno e lavoro. Ci sono i presupposti perché questa Nazionale diverti importante e vincente”.

La Redazione

 
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