Nel primo allenamento al Vanni Sanna, fresco di rimodernamento e dei lavori fatti per il ripescaggio in Serie C, da parte della Torres è intervenuto ai nostri microfoni il presidente della squadra rossoblù di Sassari Stefano Udassi per raccontare il momento della formazione guidata da Alfonso Greco e le emozioni di queste ultime settimane.
Le sensazioni
“Vedere i ragazzi che tornano ad allenarsi in quella che è la nostra casa è sempre molto bello. – confessa l’ex attaccante rossoblù – Siamo contenti di essere qui oggi e c’è grande emozione. Il nostro pre-campionato? Credo vada preso per quello che è: calcio d’estate. Indubbiamente dobbiamo avere maggiore attenzione rispetto alle ultime uscite perché ci sono sempre dei messaggi che arrivano alla squadra da queste prove. Ma io sono sicuro che il mister e il suo staff sapranno trovare le chiavi giuste. Ripeto però, è calcio d’agosto. Abbiamo tanti allenamenti sulle gambe, c’è molto caldo, spesso abbiamo fatto doppie sedute e soprattutto mentalmente inizia ad esserci la voglia di giocare partite vere con punti in palio. Sabato (27 agosto, ndr) avremo l’ultimo triangolare (qui le info) per mettere gli ultimi minuti nelle gambe. Però c’è grande fiducia nel lavoro della rosa e del mister”.
Mercato
“L’ultimo arrivato è Luppi – dice Udassi – che è un giocatore di categoria, di grande esperienza e temperamento. Lui ha voluto fortemente la Torres e questo ci ha fatto capire che era un’operazione che andava portata a termine. Per me si tratta di un profilo che se messo nelle condizione giuste può essere un grande valore aggiunto per questa formazione. Bisogna aspettarsi altri colpi in arrivo? No, al momento con Luppi il nostro mercato è ampiamente chiuso”.
Ambizione
“Dove collocare questa Torres ai nastri di partenza? Da dirigente della Torres devo dire che i proclami non mi piacciono. Noi dobbiamo andare avanti con umiltà, dobbiamo lavorare duro, senza dimenticare che sarà la prima annata nel ritorno tra i professionisti. Vogliamo ben figurare, questo è indubbio, però sempre guardando il campo che è il giudice supremo in questo sport”.
Mauro Garau
