Domenica agrodolce per le squadre sarde del rugby nazionale: in Serie A è arrivata la seconda vittoria consecutiva per l‘Amatori Rugby Alghero, mentre il Capoterra si è arreso al Cus Genova in Serie B.
Svolta catalana – Prima vittoria davanti al pubblico amico del Maria Pia per l’Alghero che batte 28-15 l’Amatori Union Milano bissando il successo dello scorso turno contro Monferrato. La squadra di Anversa ha comandato sin dalle prime battute la gara con il primo tempo chiuso sul 14-3: nella ripresa altre due mete con trasformazione per i catalani che hanno risposto ai ritrovati meneghini che sono andati a segno due volte. L’Alghero sale a quota 11 punti in classifica e tornerà in campo il 17 novembre contro il Cus Milano.
Altro ko Capoterra (a cura dell’Ufficio Stampa) – Ancora una trasferta e ancora una sconfitta per l’Amatori Rugby Capoterra fermato in terra ligure dagli universitari del Cus Genova con il punteggio di 50-16. Un risultato indubbiamente pesante per un gruppo, quello allenato dal duo Garau/Ambus che ha lottato, ma ancora una volta la sfortuna e la forza degli avversari hanno scritto un finale diverso da quello che la compagine isolana si sarebbe aspettato. Padroni di casa, comunque, più incisivi soprattutto nelle fasi iniziali del match e devastanti nella ripresa.
IL MATCH
Si aprono le danze con il Capoterra che lotta e crea, ma ancora una volta ad andare in meta e fare punti è la squadra avversaria. Due mete in pochi minuti: la prima non trasformata ed il Cus Genova che si porta sul 12-0. Gli unici punti dell’Amatori? Solo su punizione realizzata da Brui per il momentaneo 12-3. Una sfida che sembra chiusa, ma il Capoterra reagisce. Eccome! Sfruttando un momento di leggerezza della difesa ligure, Riccardo riesce a trovare un varco e ne approfitta per “bucare” la muraglia difensiva dei padroni di casa per andare a depositare dietro i pali. La trasformazione di Brui è pura formalità. La gara, sul 12-10 è praticamente riaperta.
L’azione in avanti del Cus Genova si fa sempre più insistente. I liguri vogliono chiudere il discorso e approfittano della loro velocità, in particolare quella dell’ala Grassi, per creare scompiglio nella retroguardia isolana e trovare la via dei pali. Meta non trasformata. Si va sul 17-10, ma prima del fischio per il riposo arriva la punizione per l’Amatori realizzata da Brui che fissa il punteggio sul 17-13, risultato con i quali si chiudono i primi 40’ di gioco. Nella ripresa il Cus Genova non abbassa la guardia anzi intensifica le giocate tenendo bene il campo e facendo proprie le touche. Capoterra resiste, ma per poco. Gli universitari di casa infatti approfittando di un calo di concentrazione dell’Amatori, vanno in meta (con trasformazione). Capoterra ancora una volta non si arrende e prova a reagire, ma l’unico modo per sbloccare il risultato è solo un calcio di punizione di Simone Brui. Arrivano i cambi. Escono Ganga per Talakhadze, Smeraldo e Riccardo per Piano e Zedda, Contu per Cannoni ed infine, esce Zucconi ed entra Marongiu. Nonostante le sostituzioni la contesa non cambia volto. È sempre Genova a comandare, incrementare e, a suon di mete chiudere il discorso su un pesante 50-16.
Gabriele Ambus – Coach Amatori Rugby Capoterra.
“Si, purtroppo è arrivata un’altra sconfitta in trasferta ma è un risultato bugiardo che non racconta la storia della partita. Come a Rho, siamo partiti con un atteggiamento non ottimale. L’avversario è stato molto cinico a punire ogni nostro errore in attacco e ogni nostra difficolta difensiva. Il primo tempo è volato e tra alti e bassi é terminato comunque lasciando sensazioni positive.
Il secondo tempo invece ha mostrato tutti i nostri difetti. Siamo stati carenti in difesa, poco presenti e reattivi nel riposizionamento. Malgrado nelle prime due partite il placcaggio sia stato un punto di riferimento della difesa, oggi come a Rho non siamo stati in grado di portare dei placcaggi avanzanti ed efficaci è mancata l’attitudine nel gesto tecnico e quando si lasciano dei mini-break ad una squadra dinamica come Genova questa ti punisce. Palla in mano invece abbiamo provato a mettere in campo il piano di gioco (e questa é una piccola nota positiva) ma puntualmente una o più scelte individuali fuori dagli schemi ci hanno complicato la vita. Io e Marcello siamo convinti che per invertire la rotta serva più lucidità e fiducia sul sistema di gioco. Ora abbiamo una domenica di stop, questi 15 giorni ci aiuteranno a recuperare qualche infortunio e ci daranno il tempo per lavorare per farci trovare pronti alla prossima possibilità di riscatto”.
La Redazione