Rimane caldo il fronte della vertenza latte tra pastori e industriali dopo gli ultimi tavoli.
L’accordo sassarese dell’8 marzo non ha ovviamente chiuso la vicenda. Le parti continuano a dibattere, ad aggiornarsi, a guardare avanti nell’ottica di quel coordinamento tra il prezzo del latte e del Pecorino romano. Intanto il Consorzio Pecorino Romano Dop ha riconfermato – nonostante la clausola dell’alternanza – il presidente Salvatore Palitta. E non mancano le polemiche.
“Abbiamo partecipato ieri (venerdì 15 marzo, ndr) al tavolo tecnico con il ministero delle Politiche agricole e le organizzazioni agricole – dice Palitta al sito Agricolae – e abbiamo discusso in proposito delle possibilità attraverso lo statuto di implicare di più i produttori di latte, i pastori. Anche se ci sono vincoli da superare”. L’affondo su Coldiretti: “Coldiretti continua a parlare di mancanza di conoscenza dei dati – dice Palitta – Abbiamo dovuto smentirli con dati alla mano che sono anche pubblicati – oltre che sul sito del Consorzio – anche su quello Ismea. Così si continua a fare disinformazione”.
Secondo Palitta, “parlare di contraffazione del made in Italy, anche quando questa non c’è, arreca solo danno ai pastori che producono la materia prima e agli industriali che la trasformano. Oltre all’immagine stessa dell’Italia all’estero. Tutto questo si traduce in danno economico. Coldiretti continua a mandare messaggi negativi, come se ci fossero chissà quali magagne”. Sul bando indigenti: “L’iter va ora trasferito al ministero del Lavoro e Politiche sociali, ma purtroppo è tutto bloccato a causa di un ricorso che ne ha bloccato l’operatività . Occorre ora capire come procedere per non incorrere in tempistiche non congrue rispetto all’emergenza del settore. E’ importante sapere quando queste risorse saranno disponibili”, conclude.















