Una vasta operazione, denominata “Frari”, della Polizia di Stato ha emesso l’esecuzione di 33 misure cautelari nei confronti di alcuni sostenitori del Cagliari Calcio. Un’indagine che è andata avanti dall’autunno del 2018 fino all’ultima stagione sportiva del club isolano in massima serie.
Tra gli indagati, secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, ci sarebbe anche l’ex giocatore e ora dirigente del club rossoblù Andrea Cossu. Cossu sarebbe accusato di concorso esterno all’associazione, ma la sua posizione sarebbe molto lieve tanto che il pubblico ministero avrebbe chiesto l’interdizione dalla funzione di dirigente, richiesta però non accolta dal giudice per le indagini preliminari. Di seguito i dettagli nella nota pubblicata dalla stessa Polizia di Stato.
La nota
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue: “La Polizia di Stato sta eseguendo 33 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Cagliari nei confronti di appartenenti al gruppo ultrà cagliaritano “Sconvolts 1987”. In corso decine di perquisizioni, oltre 200 poliziotti con il supporto di un elicottero del VII Reparto Volo di Oristano, di Unità Cinofile della Polizia di Stato antidroga ed anti-esplosivo, del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna e della Polizia Scientifica. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati contro l’ordine pubblico, la persona e il patrimonio, commessi in occasione di manifestazioni sportive e spaccio di stupefacenti. Le indagini, condotte dalla DIGOS e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (DCPP/UCIGOS) e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari – Direzione Distrettuale Antiterrorismo, riguardano una lunga serie di fatti criminosi commessi tra l’autunno del 2018 e l’ultima stagione calcistica“.
***Notizia in aggiornamento***
12.00 – Queste le parole del dirigente della Digos di Cagliari, Antonio Nicolli, durante la conferenza stampa indetta nella Sala Mastino della Questura di Cagliari: “L’operazione si chiama Frari perché le persone intercettate tra loro si chiamavano così. Abbiamo lavorato come se fossimo un’unica famiglia. Qualche numero: 33 ordinanze cautelari disposte dal Gip di Cagliari. Gli indagati sono 36, delle 33 ordinanze 5 sono state eseguite in carcere, 13 agli arresti domiciliari, 11 con obbligo di dimora e 4 con obbligo di firma. Più 36 perquisizioni. Sono indagini che non riguardano tutto il gruppo di tifosi e nemmeno tutto il gruppo Sconvolts 1987 ma solo una parte che aveva costituito all’interno una associazione per delinquere con dei ruoli ben chiari. Si parla di reati di rissa, minaccia, attentati alla sicurezza dei trasporti, e inoltre abbiamo trovato anche delle piantagioni di marijuana che finanziavano il gruppo. Che si finanziava inoltre con la vendita di maglie e gadget del gruppo, con la vendita delle maglie dei calciatori. Al tesoriere del gruppo questa mattina sono stati sequestrati oltre 53mila euro. Questo dimostra che la struttura era articolata e anche molto efficiente criminalmente parlando”.
12.05 – “Questa associazione – continua il dirigente Digos – aveva anche dei compiti per pedinare gli ospiti avversari, come quello accaduto a Capoterra dove il gruppo seguì i tifosi del Napoli lì alloggiati. Li trovo lo scontro in alcune strutture ricettive. Questo non accade in altre città, in questo caso si è andati a prendere gli avversari direttamente nelle strutture ricettive. Nel 2019 si è sfiorata la tragedia sulla 131 dopo la gara di Cagliari-Brescia. Il gruppo tirò un masso che colpì il parabrezza che sfiorò l’autista del pullman del Brescia, poi assaltato dagli stessi tifosi. Poi ci sono gli scontri del 2019 contro i supporter polacchi, con i locali della Marina devastati non dai tifosi ospiti ma da quelli locali, ci sono le riprese. A questo seguono gli scontri con la Lazio nel 2019 e poi a giugno del 2021 a San Nicolò D’Arcidano ci fu l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. L’episodio nasce dallo scherzo di un ragazzo che urla ai tifosi lì per un evento “forza Juventus”. L’aggressione a questo ragazzo ha fatto scaturire la vendetta con fucili da parte dei paesani. Negli scontri di questa stagione contro il Napoli, in cui la Polizia è stata abilissima a contenere noi abbiamo avuto circa 8 feriti. Ovviamente va ricordato che le indagini sono in corso e resta la presunzione di innocenza”.
12.10 – Ancora Nicolli: “Cosa è emerso dalle perquisizioni? Mazze, tirapugni, sostanze stupefacenti, denaro proveniente da attività illecite, bastoni, fumogeni. Responsabilità Cagliari Calcio? No, la società non è assolutamente responsabile. I dirigenti? Al momento non faremo dei nomi, ma il lavoro non si esaurisce oggi. Per ora non c’è nessun coinvolgimento né della società né dei dirigenti. I leader di questo gruppo? Aveva due-tre soggetti di spicco, si suddividevano i compiti con ruoli ben delineati. Tutti e 36 gli indagati fanno parte dell’associazione a delinquere, tranne uno che è indagato come esterno. Le indagini degli ultimi scontri tra Cagliari e Napoli non sono ancora terminate ma ci è servita a rafforzare le misure indicate oggi. I tre indagati a piede libero? Uno di questi ha un concorso esterno con una posizione lieve e non è stato sottoposto a misura, e anche gli altri due pur facendo parte del gruppo hanno un ruolo marginale. Sono diversi i ruoli e diversi gli episodi a cui hanno partecipato i singoli”.
La Redazione