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Tommaso Giulini | Foto Valerio Spano

La Repubblica, anche il Cagliari firma per lo slittamento degli stipendi

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Il nodo stipendi entra prepotentemente in scena. Non solo l’Inter con la richiesta da parte dell’amministratore delegato Marotta dello slittamento del termine per il pagamento degli stipendi. Ci sarebbe infatti anche il Cagliari tra le sei società firmatarie della domanda fatta alla Federcalcio.

Secondo quanto riportato da La Repubblica, infatti, il campionato italiano di Serie A sarebbe a un punto decisivo per il proprio futuro. La gestione dei costi degli ultimi anni è stata messa a nudo dalla pandemia e ora si fa pressante la richiesta di aiuto alla FIGC da parte di diverse società. In testa l’Inter, ma non solo. Assieme ai nerazzurri, infatti, ci sarebbero anche il Cagliari di Tommaso Giulini e altre quattro club, le due genovesi Sampdoria e Genoa, il Crotone e il Benevento. Oltre alle trattative private delle società con i singoli giocatori, come ad esempio quella della Juventus per lo slittamento di quattro mensilità, La Repubblica mette alla luce la richiesta alla Federcalcio dei club citati. Il nodo sarebbe lo slittamento del termine del 30 maggio per pagare gli stipendi dello scorso marzo e, secondo il quotidiano torinese, tante società non avrebbero la liquidità per procedere entro la data prevista. I rischi sono quelli di una penalizzazione, ma non solo, anche di non riuscire a iscriversi al prossimo campionato. Da qui la richiesta d’intervento alla FIGC che fa seguito all’apertura di un tavolo con l’Assocalciatori per il taglio di due mensilità senza distinzioni, proposta firmata da tutte le venti società dell’attuale Serie A.

La Federcalcio dunque è a un bivio. Da un lato la necessità di imporre una gestione diversa dei costi alle società che, nonostante i problemi, non hanno comunque rinunciato né al fare mercato né ai giocatori più costosi delle loro rose. Competitività da un lato, conti dall’altro e così la FIGC starebbe pensando a una sorta di Fair Play finanziario tutto italiano. Un nodo che è venuto al pettine a causa della pandemia e che non è più rimandabile.

La Redazione

 
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