Si avvicina il primo impegno ufficiale da Capo delegazione della Nazionale italiana di pallacanestro per Gigi Datome. L’atleta isolano oggi, giovedì 22 febbraio, sarà in panchina insieme agli azzurri – tra cui ci sarà Marco Spissu convocato tra i dodici per la gara – per la prima sfida di qualificazione agli Euro2025 contro la Turchia. In una intervista al Corriere dello Sport, Datome ha parlato del nuovo ruolo e non solo. Di seguito un estratto.
Sul nuovo ruolo
“I miei compagni li vedo sempre allo stesso modo. Cerco solo di aiutarli, di capire cosa gli può passare nella testa. Voglio stare loro vicino per far comprendere che ogni momento in azzurro fa parte di un percorso. L’affetto è lo stesso: come facevo il tifo per l’Italia da capitano lo faccio adesso. Non dico che mi vedono ancora come un compagno, visto che non dividiamo più la fatica, però non voglio che pensino che sono totalmente dall’altra parte della barricata. Come Pozzecco del resto: lui è un allenatore molto dalla parte dei giocatori”.
Su Melli capitano
“Nicolò è il capitano perfetto. D’altronde, in fondo, lo è sempre stato. Non è che se uno non ha la fascia, non si comporta da capitano. È esperto, serio, ed è un gran lavoratore. Soprattutto possiede una leadership epocale. Se è rompiscatole? Certo, e molto più di me. È pignolo con sé stesso ed è ugualmente esigente con chi gli sta attorno: è attento a ogni dettaglio sia fisico che tecnico”.
Sulla Turchia primo avversario della Nazionale
“È una squadra che fisicamente è più strutturata di noi. Non ha Osman, Yurtseven e Sengun. Vanta ottimi atleti che vengono dalla delusione di aver perso il preolimpico in casa. È la prima volta che si ritrovano, saranno carichi”.
La Redazione