La conferenza stampa di Maurizio Fiori, l’imprenditore che poche settimane fa ha rilevato una quota di minoranza del Cagliari Calcio insieme al suo gruppo di investitori americani e prossimo vice presidente del club. Di seguito le sue dichiarazioni.
Su Zola e Piras: “Gianfranco Zola è il mio idolo nella storia del Cagliari, sono andato a Londra nello stesso periodo in cui lui è stato al Chelsea e poi da ragazzo mi piaceva tantissimo Gigi Piras”.
Sull’approccio al mondo del calcio: “Da due-tre anni con la mia società stavamo studiando il calcio italiano e europeo. Con Giulini abbiamo un amico in comune e da lì è nata questa collaborazione. Chiaro che poi da tifoso per me è un sogno essere qui”.
Sul Cagliari: “Perché prendere il Cagliari? Perché è una società ben gestita e dopo un’analisi a livello internazionale abbiamo pensato fosse giusto investire in Serie A e in questa piazza. Siamo fiduciosi di quello che può essere il futuro del club in Italia, chiaro che lo stadio può trasformare ambizioni e progetti. Per noi è una cosa fondamentale ed è uno dei percorsi principali che intraprenderemo”
Sulla trattativa con il club: “La nostra trattativa è stata anacronistica e inusuale perché non abbiamo coinvolto nessuna persona esterna dal mio gruppo e quello del club. E su questa sinergia da soci minoritari proseguiremo. Siamo qui per supportare il club dentro e fuori dal campo. Sul campo vogliamo avere ambizioni interessanti e fuori dal campo vogliamo creare una società che parli a un mondo del calcio moderno e internazionale. Pensiamo di avere grandi competenze soprattutto sul futuro stadio, ma lo spirito è e sarà sempre testa bassa e pedalare”.
Parole iniziali: “Bellissimo essere qua. Ci tenevamo a portare un gruppo di grandi investitori che rispettassero la tradizione di questo club. Ci sono due gruppi principali, che arrivano dal mondo dei costruttori e dal mondo della tecnologia e dello sport. Sono tutti super appassionati di calcio e con un legame diretto o indiretto con la Sardegna che tanti conosco da tempo”.
