La morte prematura di Gianluca Vialli ha aperto un polverone sul tema doping e calcio dopo le parole di alcuni ex calciatori, qualcuno anche ex compagno dell’ex attaccante di Sampdoria e Juventus tra le altre. Tema diventato scottante soprattutto dopo le dichiarazioni di Dino Baggio: “Ho paura, ci davano tanti farmaci. Chissà cosa ho preso quando giocavo“. Sull’argomento sulle colonne della Nuova Sardegna oggi, 19 gennaio, in edicola sono intervenuti anche alcuni calciatori ex Cagliari.
Le parole
Scherza sul tema Matteoli che ridendo al quotidiano dice: “A essere sincero l’unica “droga” per me poteva essere il casu marzu e il vino rosso. E poi dai anche un po’ di acquavite. Scherzi a parte non ho mai visto utilizzare né da me né dai miei compagni in rossoblù medicinali particolari. Niente sostanze dopanti insomma. Avevo l’armadio pieno di carnitina ma io buttavo tutto. Mai preso nulla. Gli allenamenti erano la benzina giusta per dare forza al motore“. Sulla stessa falsa riga anche Oliveira: “Doping al Cagliari? Non scherziamo. La nostra droga erano gli allenamenti in salita a monte Urpinu. Giusto nel periodo che stavo alla Fiorentina soffrivo molto di mal di testa e utilizzavo degli analgesici“. Fa eco Marco Sanna, ora tecnico dell’Ossese: “Mai vista l’ombra di una sostanza dopante, e neanche di vino perché sono astemio. Ci davano la creatina, una sostanza che serve a recuperare meglio dopo lo sforzo. Ma io l’ho presa per un mese e poi l’ho mollata perché notavo che non cambiava di un millimetro le mie prestazioni”.
La Redazione














