In occasione della festa promozione organizzata dal Cagliari per celebrare il ritorno in Serie A, conquistato grazie alla vittoria dei sardi per 1-0 in casa del Bari di ieri 11 giugno, ha parlato il giocatore dei rossoblù Marco Mancosu. Di seguito le parole del numero 5 di Claudio Ranieri.
Le parole di Mancosu
Cosa significa ritrovare la Serie A da sardo con il Cagliari: “Lo stiamo ancora scoprendo, perché era inaspettato. Ci siamo aggrappati alla nostra forza e alla volontà di inseguire un sogno. La mia risposta in sardo oggi alla festa (“Come hai fatto a fare quel gol? “Eh no ddu sciu nimmancu deu”, ndr)? Finalmente ho la libertà di poter parlare in sardo e farmi capire, e oggi con le tensioni che si sono abbassate, ho potuto parlare la mia lingua: so bene quanto è importante per un sardo poter essere rappresentati da questa lingua. Il momento più bello di questa stagione? Sarebbe facile dire il gol di Pavoletti, ma dico la rimonta per 3-2 con il Parma: ci ha davvero fatto capire che il nostro destino potesse esser quello di vincere il campionato. Partita più difficile? Quella con il Perugia all’andata: io non c’ero, ma i miei compagni furono molto scossi. Sicuramente è stato il momento più basso, eravamo scollegati con il pubblico. Un momento che poteva anche far comparire spettri pericolosi, siamo stati bravi a riprenderci”.
Futuro
“Ranieri? Per me è un visionario, legge le situazioni molto prima che accadono. Sulla formazione iniziale di Bari lo ammetto: pensavo che fossimo molto difensivi per una gara che dovevamo vincere, invece lui sapeva perfettamente il fatto suo. Spero di portare con me queste sue letture delle gare. Futuro? Conosco la vita, ci sono valutazioni da fare: sono 15 anni che giro fuori dalla Sardegna, mi vedo sullo stesso piano di un emigrato che vede la Sardegna da fuori. Vedremo, io ovviamente spero di poter rimanere qua a coltivare il mio sogno. Il legame forte con il pubblico? Sono rimasto sorpreso di questa forza, ho chiesto anche a Pavoletti se fosse mai stato così in passato. A Bari poteva andare in ogni modo, ma a prescindere con questa stagione abbiamo ricreato un entusiasmo forte nel pubblico. Io e Aresti di nuovo insieme a distanza di 16 anni dalla partita di Ascoli (esordio in Serie A per entrambi, ndr)? La forza di Simone è il suo stato di forma, in più è estremamente competitivo e alza il livello dell’allenamento. Quando i senatori sono così, per la squadra tutto è più semplice”.
Francesco Aresu