Quando lo scorso settembre è atterrato in Sardegna era tanta l’attesa. Una questione di famiglia, la moglie nata a Cagliari e il suocero quel Pepe Herrera che in rossoblù fece le sue fortune nei primi anni ’90.
Diego Godín ha appena concluso una stagione tra i bassi delle difficoltà difensive e gli alti di un finale ai livelli attesi. L’ex Atlético Madrid era arrivato a Cagliari come punta di diamante della campagna acquisti, anche se a costo zero la scelta di cuore gli fece preferire la Sardegna al Rennes. Un ingaggio faraonico per le casse rossoblù, figlio di quella prima stagione italiana all’Inter non andata secondo gli auspici di prima del suo sbarco.
Contratto fino al 2022 quello del Faraone con il Cagliari, ma il futuro non è per nulla scritto. Perché quello stipendio importante potrebbe essere troppo pesante, inoltre la tentazione del ritorno in Sudamerica potrebbe farsi sempre più pressante. Ci sono già i primi ammiccamenti, come rivelato proprio da Godín al programma Punto Penal, Canale 10 della televisione uruguaiana. “Il Cacique Medina mi ha chiamato più volte per chiedermi di andare al Tallares”, così il capitano della Celeste sul tentativo dell’allenatore del club argentino di convincerlo a trasferirsi alla squadra di Cordoba. I due sono molto amici, ma al momento Godín ha la testa soltanto per la prossima Copa America. “Affronto questa competizione sapendo che purtroppo per me sarà l’ultima volta”.
Come accaduto per altri colpi di esperienza a costo zero, così anche per Godín potrebbe fermarsi a un solo anno l’esperienza con la maglia del Cagliari. Al momento è difficile prevedere cosa accadrà, ma il primo richiamo dal Sudamerica è già arrivato.
Matteo Zizola