Il direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca ha parlato sulle colonne de Il Secolo XIX a qualche giorno dalla sfida con il Genoa, sua ex squadra: vi proponiamo alcuni estratti.
La salvezza
“Un’emozione enorme, sono felice anche per il Genoa, per me resta speciale. Dopo lo 0-2 con il Verona era dura, ma ci ho sempre creduto: il momento chiave è stato con il Parma, qui anche chi non segue il calcio è orgoglioso del Cagliari in A. Cosa mi ha dato più gioia? L’abbraccio dei giocatori, al gol dell’1-1 del Crotone con il Benevento mi sono saltati addosso. Credevo fosse più semplici salvarsi visti i nomi, ma la classifica non mente, c’erano problemi sono diventato uno di loro, si sono affezionati a me. Più dura la rimonta salvezza del Genoa o del Cagliari? Entrambi durissime, ma più la nostra con meno tempo e più punti di distacco”.
Il rapporto con Joao Pedro
“Ad alcuni giocatori ero già legato. Joao Pedro nel 2015 stava per partire ma l’ho trattenuto, è straordinario, lo volevo al Genoa ma qualcuno non fu d’accordo. Sono felice che sia qui, ma c’entra poco con noi”.
Il mister e il presidente
“Ha contribuito tanto con serenità e semplicità, si è creato un connubio leale , sincero e affiatato con me. Ci siamo supportati a vicenda. Futuro? Dopo la sofferenza, ci godiamo un po’ di relax. A breve ci vedremo con Giulini per delineare il futuro: è giovane, ha idee innovative, col Cagliari farà grandi cose, è felice ma è il più stremato di tutti. I presidenti sono i primi tifosi”.
La Redazione