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Stefano Sottili, allenatore della Torres | Foto Alessandro Sanna

Torres, repetita non iuvant: soliti errori per una rosa che deve crescere per non rischiare

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Un punto in due scontri diretti salvezza. Un punto portato a casa dopo essere passati in entrambe le occasioni in vantaggio. Un punto in due sfide dove a costare caro, in linea con gran parte del resto della stagione, sono state le disattenzioni nella seconda frazione di gara. La sconfitta per 2-1 della Torres di Stefano Sottili in quel di Pesaro (clicca qui per rileggere la cronaca) è un po’ lo specchio delle difficoltà di questa rosa nel girone B della Serie C e al tempo stesso è un passo falso che mette i sassaresi davanti alla necessità di superare i propri difetti, guardandoli bene in faccia, per evitare di soffrire oltre modo nell’ultima parte di campionato.

Momento

Una Torres poco cinica, e non è una novità, ma anche meno equilibrata in fase difensiva. Con alcune leggerezze di troppo (autogol contro la Recanatese e due reti subite su schema di palla inattiva a Pesaro). Con la rosa sassarese che da quando è subentrato Sottili in panchina ha subito cinque gol in cinque partite. Nelle precedenti cinque con Greco prima dell’esonero furono tre, ma va detto che Sottili ha raccolto 7 punti da quando è a Sassari, nello stesso ultimo periodo prima dei saluti con la Torres l’ex allenatore del Lanusei si era fermato a 4 punti (con un calendario però sulla carta più complesso). Riguardando allora alle stesse partite del girone d’andata si vede come Greco contro San Donato Tavarnelle, Cesena, Imolese, Recanatese e Vis Pesaro subì comunque 5 reti mettendo però insieme 6 punti. Insomma, nonostante il cambio in panchina ancora la Torres fatica a lasciarsi alle spalle fantasmi, ansie e paure che possono anche essere considerate normali per una squadra che deve ancora prendere le giuste misure e la giusta confidenza con la Lega Pro dopo anni nei dilettanti.

Allenatore

Recanatese e Vis Pesaro hanno rappresentato anche le prime due occasioni in cui il tecnico Sottili è finito, novità da quando è a Sassari, al centro delle critiche della tifoseria rossoblù. Non è una sorpresa visto il passato, ma il pubblico sassarese ha fame di protagonismo dopo anni di magra e crede nel progetto Abinsula per il futuro. Normale quindi che la semplice lotta per la salvezza non scaldi gli animi, specie per un tecnico chiamato a fare meglio del predecessore che con le unghie e con i denti stava tenendo la squadra fuori dai playout di Serie C. A Sottili vanno dati dei meriti, da quando è arrivato in rossoblù la sua Torres ha una migliore circolazione di palla rispetto al passato. Gli esterni vengono serviti prima e con fluidità e il centrocampo, seppur privo fin qui di un nome che faccia fare un salto di qualità, sta provando con le buone e con le cattive a cantare e portare la croce. Non deve però dribblare alcuni problemi evidenti l’allenatore toscano puntando il dito sulla sfortuna. Il “in questo momento ci gira tutto storto” detto in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Vis Pesaro sa di focus spostato al di là dei reali problemi di questa squadra. Sottili ha le sue responsabilità, come sempre nel gioco del calcio per un allenatore, per i punti mancanti in queste ultime due sfide. Contro la Recanatese il 3-5-2 nel finale e la decisione di lasciare Ruocco in panchina per 90 minuti hanno tolto fiducia e profondità ai suoi, fino alla frittata dell’autogol di Liviero. A Pesaro l’uscita di Saporiti e l’ingresso di Masala ha tolto peso all’attacco, dando quasi l’impressione che alla Torres il pari potesse andare bene. Inoltre Urso, dopo una buona prova, è stato espulso per un fallo dato dalla stanchezza e dalla poca lucidità (da quella punizione poi nasce il gol del 2-1 della Vis Pesaro). Senza neanche un allenamento con il gruppo tenerlo in campo fino alla fine forse è stato un azzardo. Non sarebbe stato più utile riportare Masala al centro e rischiare da prima la mossa Scappini per provare a vincerla? Con i se e con i ma però non si va da nessuno parte e anche questi due passi falsi tra Recanatese e Vis Pesaro serviranno ai rossoblù per crescere.

Futuro

Per la Torres ora la priorità è tornare a vincere in casa, dove i tre punti mancano da inizio novembre, e poi mettere insieme mattoncino dopo mattoncino per far crescere la fiducia tra spogliatoio e ambiente e provare a vivere un finale di stagione senza troppi patemi. Con sei punti tra Recanatese e Vis Pesaro il discorso salvezza non sarebbe stato chiuso ma quasi, ora invece sono solo 4 i punti di vantaggio sulla zona rossa dei playout. L’impressione è che mentalmente questa squadra possa soffrire ancora di più qualora dovesse ritrovarsi nelle posizioni a rischio retrocessione ed è proprio per questo che i tanti punti lasciati per strada in questo campionato, tra la gestione Greco e quella Sottili, lasciano ancora più rammarico. Però la voglia di essere protagonisti dopo una stagione di ambientamento in C nella dirigenza è forte, e chissà che questo non basti a dare l’entusiasmo giusto per fare da subito uno step di crescita caratteriale a tutto il gruppo e allo staff tecnico. Con questa stagione che a Sassari sarà formativa per tutti per prendere le dimensioni con il mondo dei professionisti.

Roberto Pinna

TAG:  Serie C Torres
 
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