Tre stagioni a Sassari in costante crescita, tre annate con la Torres che lo hanno sempre visto, fin qui, come uno degli uomini chiave del gruppo guidato in panchina da Alfonso Greco. In poche parole Adama Diakite. Eppure sull’attaccante ivoriano dei rossoblù c’è sempre qualche mugugno o qualche commento contro, anche nei nostri pezzi pubblicati sui social. “Corre poco, non è preciso sotto porta, aiuta poco la squadra nella manovra offensiva“, questi alcuni dei giudizi letti nei confronti dell’ex Nocerina anche nelle ultime settimane. Dopo la sua doppietta nell’ultimo 2-1 della Torres in campionato in rimonta contro il Rimini, e prima dell’atteso derby contro l’Olbia al Nespoli, abbiamo quindi deciso di provare a sfatare alcune critiche nei confronti di Diakite con un focus statistico a lui dedicato.
Poco cinico?
Partiamo da una delle critiche più sentite negli ultimi anni nei confronti di Diakite: “Sotto porta non è decisivo“. Ma sarà vero? Se prendiamo in analisi la scorsa stagione, tra tutti gli attaccanti della Lega Pro (considerando solo le sfide con un minimo di 45 minuti giocati e almeno 185 centimetri di altezza), Diakite risulta essere il terzo centravanti della categoria per percentuale realizzativa. Per l’ivoriano della Torres 27,03%, meglio fanno solo due vecchie volpi della Serie C come Iemmello con il 29,70% e Bocalon con il 38,89%. Di base quindi, anche al netto di alcuni errori negli ultimi metri naturali per un attaccante che svaria tanto, Diakite è stato uno degli attaccanti migliori per percentuale realizzativa in terza serie. Confermando anche la continua crescita al di là della categoria che ha mostrato fin dal suo arrivo a Sassari, all’aumentare del livello di difficoltà della sfida che attende la formazione rossoblù lui è quasi sempre riuscito ad aumentare il suo rendimento per portare il supporto necessario al gruppo.
Al centro del progetto anche in fase di non possesso
Ma quanto è utile anche in fase di non possesso Diakite? Nella protezione del pallone l’attaccante classe ’93 ha dei dati medio-alti per la categoria con in media 10,18 situazioni in cui si ritrova a dover difendere la sfera per far salire i suoi o per gestire una ripartenza ogni 90 minuti. E nel 34,65% dei casi esce in maniera positiva da questa situazione di protezione del pallone.
Diakite viene coinvolto, specie su situazioni di palla inattiva e in maniera particolare sugli angoli avversari, in diverse azioni difensive della Torres. Tanto che se guardiamo ai dati dello scorso campionato risulta essere il dodicesimo attaccante, tra quelli fisicamente strutturati e alti oltre 185 centimetri, maggiormente coinvolto in fase difensiva dalla sua squadra. Considerando ovviamente tutti e tre i gironi della Lega Pro. Per Diakite mediamente sono quasi 4 le situazioni difensive a partita (3,930). La punta più impegnata in fase difensiva è Cudrig, l’anno scorso alla Juventus Next Gen e quest’anno al Perugia, con 6,270 azioni in difesa in media a gara.
Per capire ancora meglio l’importanza nella manovra e nella coralità dell’azione della Torres di Diakite però è utile chiudere con la heatmap, ossia la mappa delle sue zone d’azione in campo, degli ultimi tre anni. Sia in Serie D che l’anno scorso alla prima stagione in Serie C è stato l’uomo ovunque dei sassaresi. E spesso è partito lontanissimo dall’area di rigore avversaria per permettere alla Torres di Greco di distendersi in maniera pericolosa in avanti. Abbiamo inserito anche la heatmap di quest’anno che va ovviamente presa con le pinze essendo relativa solo alle prime due giornate, che comunque indica bene come, seppure preferendo il lato destro dell’attacco, Diakite svari moltissimo anche in questa annata dove tatticamente sembra avere maggiore supporto di qualità da centrocampo e trequarti.
Roberto Pinna
