Dieci di aprile. Pensieri, immagini. Un turbine nella mente. Come quella notte prima degli esami cantata da Venditti e vissuta con ansia da ogni maturando. Una prova sostenuta e superata a pieni voti ieri pomeriggio dall’alunno Guglielmo Vicario nel palcoscenico della Scala del Calcio, mitologico teatro nel tempo di talenti e campioni.
Protagonista
Primo atto: volo plastico sulla grande conclusione da fuori area di Christian Eriksen, tocco con la mano di richiamo e pallone spedito sopra la traversa. Secondo atto: intervento apparentemente semplice su un altro tentativo dello stesso centrocampista danese, protagonista di una traiettoria difficile da interpretare e molto insidiosa. Terzo atto: tiro di Stefano Sensi ben letto e pericolo rispedito al mittente. Al termine dei 90 minuti contro l’Inter, poi, soltanto applausi a scena aperta. Metaforici, certo, a causa degli spalti vuoti di San Siro. Nel giorno della sua prima presenza in Serie A con addosso il rossoblù del Cagliari, Vicario si è preso la scena.
Undici lanci positivi (il migliore tra gli isolani scesi in campo), 20 passaggi completati e sei parate effettuate. Sono i numeri riportati dalla piattaforma Opta del sogno vissuto dal portiere ventiquattrenne contro i capolista nerazzurri di Antonio Conte. E peccato per quel tocco da pochi passi di Darmian arrivato ad infrangere l’imbattibilità pregustata fino a 13 minuti dalla fine del match, unica macchia di un pomeriggio che poteva trasformarsi in quello perfetto per lui e la sua squadra.
Debutto
Ancona Udine, Udinese, Fontanafredda e Venezia, prima del trasferimento ufficiale in Sardegna il 17 luglio del 2019. Poi, un altro anno di apprendistato in Serie B, nella sfortunata avventura con la maglia di un Perugia poi retrocesso in C. Quest’anno, ecco poi il ruolo di vice Cragno e la tanto attesa chance in massima serie. Un’opportunità assaporata con le tre presenze contro Cremonese, Verona e Atalanta in Coppa Italia. Sfide che, dopo le ottime prestazioni in serie cadetta, avevano lasciato intendere le sue grandi doti tra i pali. Ieri, a Milano, ecco dunque la conferma. L’abito da supereroe dell’ “Uomo Cragno” indossato senza timore sommato ad una personalità fuori dal comune.
Dopo Alessio, Cagliari scopre Guglielmo. Promozione a pieni voti alla Scala del Calcio, riflessi e personalità le parti salienti del suo curriculum da portiere. Un biglietto da visita niente male per un ragazzo che pare aver appena cominciato a scrivere la sua personalissima storia in Serie A.
Alessio Caria