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Nicolò Antonelli, capitano della Torres | Foto Alessandro Sanna

Serie C | Torres, per essere ambiziosi e sognare serve più coraggio

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Pari e scontenti. L’1-1 del Vanni Sanna contro la Recanatese, clicca qui per rivivere la cronaca della gara, ha lasciato più di qualche rammarico in casa Torres. I rossoblù hanno fatto uno dei migliori primi tempi della stagione alla voce fluidità di manovra e creazione di occasioni da gol, pur trovando una sola rete con il solito Diakite, ma sono calati in maniera importante nel secondo tempo, più per una questione mentale e di scelte tattiche che per dei motivi atletici, fino all’autogol di Liviero che ha permesso agli ospiti di strappare un punto da Sassari.

Braccino

La parola più utilizzata nel post partita all’Acquedotto, sia dal tecnico Sottili che dai calciatori Gianola e Diakite, è stata braccino. Una Torres incapace di vincere in casa, dove i tre punti mancano dal 5 novembre (2-1 all’Aquila Montevarchi), e che proprio in quello che doveva essere il suo fortino ha concesso troppi passi falsi che pesano su una classifica che vede ora i rossoblù nel solito limbo con 28 punti, a cinque punti dai playout (ma la Vis Pesaro ha una gara in meno e sarà la prossima avversaria di Antonelli e soci nel turno infrasettimanale) e a cinque punti dalla Carrarese e dai playoff. Proprio il prossimo turno in trasferta contro la Vis Pesaro sarà fondamentale per non ricadere nelle sabbie mobili della lotta retrocessione. Con una continua altalena di emozioni, dallo slancio di alcuni risultati al rammarico di altri, che fin qui sta impedendo ai rossoblù di trovare continuità e quindi fiducia a livello soprattutto mentale. Forse lo step di crescita più importante e al tempo stesso più complesso che questa rosa, parlando di campo, deve ancora compiere.

Scelte

Con il senno di poi viene facile fare ragionamenti tattici, però l’impressione è che Sottili in qualche modo abbia messo del suo nelle difficoltà, sia di gioco che psicologiche, dei suoi nella ripresa di Torres-Recanatese. Per esempio la decisione di buttare nella mischia, dopo l’infortunio di Lisai, Saporiti e non Ruocco (lasciato in panchina per 90′ per scelta tecnica, opzione curiosa per quello che non solo a livello di calcio giocato ma anche di mercato futuro è uno dei migliori prospetti rossoblù) ha sorpreso. Con il neo-acquisto Saporiti che ha faticato a unire i reparti con la Torres che abbassandosi e soffrendo maggiormente gli avversari ha faticato a ripartire con costanza e ordine. Il passaggio alla difesa a 3 con l’inserimento di Riccardo Pinna, lui fa partire con leggerezza in marcatura l’azione che porta all’autogol di Liviero, voleva dare maggiori certezze a un reparto arretrato in difficoltà, come spiegato dallo stesso Sottili, ma l’esperimento ha portato in realtà i sassaresi ad abbassarsi ulteriormente e a perdere ancora più fiducia in costruzione. Infine la scelta di giocare quasi sempre senza una punta in grado di attaccare la profondità e con prima il duo Diakite-Saporiti e poi quello Scotto-Saporiti non ha concesso alla Torres di respirare mandando palla in avanti per provare a sorprendere una Recanatese che prima del pari si stava scoprendo alla caccia di punti. Un problema nei minuti finali in qualche modo già visto contro l’Imolese, dove la Torres vinse sì la partita ma dove nonostante la superiorità numerica concesse troppo vantaggio territoriale ai padroni di casa, rischiando pure qualcosina negli ultimi giri di orologio. Un aspetto su cui Sottili sicuramente lavorerà in settimana. La Torres deve imparare a chiudere prima le partite (esercizio di stile non semplice, specie se stai conoscendo ora la categoria a livello di gruppo), anche perché contro la Recanatese, in una delle tante transizioni avversarie, i rossoblù hanno rischiato anche di perdere dopo l’autogol di Liviero.

Roberto Pinna

 

TAG:  Serie C Torres
 
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