Racchiudere in poche righe l’ultima settimana in casa Sassari Torres sarebbe complesso e quasi impossibile. Una strana rivoluzione ha accompagnato e sta accompagnando il Natale e la fine dell’anno dei rossoblù, dall‘esonero di Alfonso Greco fino alla caccia, molto complicata, al nuovo allenatore conclusasi con la scelta di Stefano Sottili.
Emozioni contrastanti
La pancia che vince sulla razionalità, l’istinto che brucia la programmazione. Un cambio di pagina netto, quasi strappato, senza sapere poi bene come continuare a leggere il libro che si ha in mano. Era questa la scossa che serviva ai sassaresi reduci da due sconfitte in Serie C, ma comunque in linea con l’obiettivo salvezza? Un quesito a cui pare impossibile rispondere ora perché al momento da questa Torres ci si può aspettare di tutto, una reazione furiosa per provare a sopravvivere e volare ancora più in alto oppure un lancio nel vuoto senza paracadute con la speranza di imparare in qualche modo a planare. L’ultima settimana della Torres però ha raccontato tanto sulla gestione del club, sul tentativo di crescita dei sassaresi e ha mostrato alcune crepe che la società, nelle strategie e nella pianificazione, dovrà provare a sanare in futuro.
Piano B
Iniziamo dalla scelta dell’esonero di Greco. Un’opzione che parte da lontano nella testa del club, pur se maturata nei fatti solo nell’immediato post partita contro la Virtus Entella e poi ufficializzata subito dopo Natale. Di fatto la Torres dopo le prime settimane di campionato nel girone B ebbe dei contatti con Max Canzi, con l’allenatore ex Olbia e Cagliari e ora al Pontedera che non ha chiuso in futuro a un ritorno in Sardegna sponda Sassari. Ragionamenti a medio-lungo termine che bene fanno capire come la scelta di confermare Alfonso Greco in estate, con il tecnico romano che resta l’allenatore che ha vinto i playoff e che grazie al ripescaggio ha riportato tra i professionisti la Torres dopo otto anni di assenza, non fosse poi così solida nel progetto rossoblù. Un malumore costante amplificato da un amore mai nato tra la piazza e il tecnico ex Lanusei, con Greco che è stato contestato più volte nelle gare interne al Vanni Sanna negli ultimi mesi dal tifo sassarese. A questo va aggiunta una gestione della rosa e alcune prestazioni che spesso hanno infastidito i dirigenti. In poche parole tutto un insieme di cose che alla prima giornata di ritorno hanno portato all’addio, nonostante la squadra fosse a +3 sulla zona playout. Un esonero brusco probabilmente voluto nel profondo in casa Torres ma non pianificato al meglio, considerando che dopo l’addio a Greco la squadra sassarese non aveva studiato un piano B.
Il casting
A confermare come l’addio a Greco sia arrivato di impulso, nonostante probabilmente la decisione da tempo covasse e serpeggiasse tra i corridoi del Vanni Sanna, c’è il fatto che la squadra sassarese prima di salutare il tecnico romano non avesse tra le mani delle opzioni pronte su cui lavorare per il cambio in panchina. Una mossa da all-in coraggioso a poker e con le carte a vista degli avversari. Anche perché con la classifica che si è fatta più dura, con il mercato prossimo all’apertura e senza il capro espiatorio Greco a fare da scudo da ora in poi la proprietà, il presidente e la società tutta si esporranno a maggiori pressioni e critiche rispetto al recente passato da parte della piazza. Quella stessa piazza che sembra così tanto incidere e influenzare, in qualche modo, i progetti del club. E gli ultimi giorni con il tira e molla iniziato con Marchionni a cui hanno fatto seguito il “no, grazie” sia dell’ex centrocampista che quello di Petrone, oltre a tutta una serie di contatti avuti con profili più o meno voluti e con altri auto-proposti o lanciati dai media, hanno certificato la casualità nel tentativo di ripartire da parte della dirigenza rossoblù.
Alla fine arriva Stefano
Il nome su cui alla fine la Torres ha deciso di puntare è stato quello di Sottili, uomo di esperienza della categoria ed ex calciatore di buon livello. Sottili arriva a Sassari con una grande voglia di rivalsa dopo un esonero (Juve Stabia) e una retrocessione (Pistoiese). Da tempo non inizia un progetto dall’estate e negli anni si è specializzato ai subentri in corsa, ma è un allenatore che ha anche saputo centrare promozioni in passato, a Carpi e Venezia. Da capire se la Torres abbia visto in lui un traghettatore da qui a fine stagione per centrare la permanenza nella categoria, con Greco mandato via con l’aritmetica dalla sua in questo senso, oppure se i rossoblù vogliano creare con Sottili un progetto più a lungo termine. Un aspetto che risulta fondamentale per l’umore di una neopromossa al primo momento di difficoltà nel girone e dopo una prima parte di stagione giocata al di sopra delle aspettative. Curioso anche il suo annuncio social, con la Torres che lo ha definito accordato ma a un passo. Un refuso perdonabile, ma va detto che Sottili non ha ancora firmato e lo farà solo all’arrivo a Sassari, e dato dalla frenesia delle ultime ore in casa rossoblù, ma che bene rappresenta le incertezze per la Torres in questa strana e imprevedibile settimana. In attesa di capire il gioco e l’ambientamento di Sottili con lo spogliatoio, che dato lo scontro diretto contro il San Donato Tavarnelle alla ripresa dovrà essere il più rapido possibile, ora spetterà al club mandare un messaggio di solidità sul mercato al campionato. Stavolta con una programmazione decisa e rapida, anche perché la convinzione che la colpa dei tanti punti lasciati per strada sia stata solo di Greco potrebbe essere un gioco pericoloso dalle parti del Vanni Sanna. Specie se hai una rosa con un valore da zona retrocessione (dati Transfermarkt) e se nei vari risultati in cui hai recriminato hai perso o pareggiato per un errore di un singolo o per l’ingenuità di un ragazzo (e sono in tanti) alle prime armi in Serie C.
Roberto Pinna
