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Report FootureLab | Cagliari, cosa può darti Moustapha Cissé

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Più forte di ogni ostacolo. La giovane carriera dell’attaccante guineano Moustapha Cissé fin qui ha un filo conduttore ben visibile: la forza di volontà. Arrivato in Italia come tanti altri per scappare dai problemi della sua terra il classe 2003 ha trovato prima spazio in seconda categoria con il progetto dedicato all’integrazione dei migranti denominato Rinascita Refugees, per poi essere notato dagli osservatori dell’Atalanta che hanno subito voluto portarlo nel proprio settore giovanile. Sono bastati pochi mesi, poche apparizioni in Primavera 1 per convincere tutti a Bergamo. Con tanto di esordio con gol in Serie A contro il Bologna lo scorso marzo. Una storia di rivalsa personale che piace al Cagliari che vorrebbe regalarlo all’allenatore Fabio Liverani come rinforzo offensivo per il prossimo campionato.

Scenario 

La formula sulla quale i rossoblù potrebbero convincere i bergamaschi è quella del prestito secco, con il club nerazzurro che sarebbe interessato a far fare esperienza al proprio calciatore co diversi minuti garantiti in Serie B. Fin qui per Cissé 15 presenze con l’Under 19 dell’Atalanta e la bellezza di 14 reti, 11 su 11 in campionato, 2 su 3 in Coppa Italia e 1 su 1 nell’ultima fase finale per lo scudetto del Primavera 1. In Serie A con la squadra di mister Gasperini invece tre spezzoni con Bologna, Napoli e Venezia per un totale di 35 minuti giocati e come detto la rete alla primissima gara contro i felsinei. Considerando i minuti giocati con l’Atalanta ha la media di una rete realizzata ogni 77′ giocati.

Approccio 

Cissé ha giocato nello scorso finale di stagione come seconda punta in un 3-5-2 nella Primavera dell’Atalanta, accanto ad una punta strutturata come Omar e Fisic (entrambi sopra i 185 cm), ma nel centro della stagione il classe 2003 è partito anche come ala sinistra nel 3-4-3 della formazione giovanile della Dea, in un approccio tattico dell’Under 19 che cercava di ricalcare il modello di gioco della prima squadra di Gasperini. In questo contesto il ruolo di prima punta è stato ricoperto da Sidibe, giocatore che nasce come mezzala, alto 177 cm e non certo un profilo con caratteristiche da centravanti boa. E in questa seconda esperienza si può intuire maggiormente come potrebbe adattarsi Cissé al 4-3-3 provato da Fabio Liverani in ritiro ad Asseminello fin qui. L’attitudine offensiva è certamente la caratteristica più spiccata per ciò che riguarda il gioco di Cissè, che è un giocatore molto presente in area di rigore avversaria anche quando agisce da esterno d’attacco. Un’attitudine che si sposa bene con la densità negli ultimi metri e i continui inserimenti che il neo-allenatore del Cagliari chiede alle sue ali. La sua qualità migliore è la capacità di trovare la porta da tutte le posizioni, unita ad una esplosività incredibile nel gioco aereo, che lo rende uno degli attaccanti più pericolosi in questo tipo di situazioni. Da migliorare la capacità di legare il gioco con trasmissioni corte precise e di conseguenza la sua attitudine al playmaking, mentre si registra una discreta propensione al sacrificio in fase di non possesso. Fin qui ha dimostrato più di essere un finalizzatore che un assist-man. Nell’ultimo Primavera 1 è stato il sesto giocatore nella classifica della ricerca della conclusione e il quinto per tocchi del pallone dentro l’area di rigore avversaria. Insomma, largo in un 4-3-3 e con la capacità costante di mettere pressione alla difesa avversaria oppure punta d’appoggio in grado di dare profondità e aprire gli spazi in territorio avversario in un 4-3-2-1, Cissé potrebbe essere uno dei rinforzi giusti per l’attacco di Liverani che cerca una nuova identità dopo l’addio prossimo di Joao Pedro.

Roberto Pinna

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