Minuto ottantatre di Inter-Cagliari, Lapadula controlla un pallone nell’area nerazzurra e, dopo la deviazione, Viola calcia verso Sommer regalando ai rossoblù il 2-2 finale. La rete viene convalidata dal direttore di gara Francesco Fourneau e, dopo un silent check della sala VAR, confermata anche dagli assistenti video.
L’audio
Durante Open VAR in onda su DAZN è stato analizzato l’episodio attraverso l’audio tra i componenti presenti nella sala di Lissone, fino alla decisione di comunicare all’arbitro di campo la validità del gol siglato da Viola.
“Possibile mano, mi sembra carambola fortuita“, si apre così il dialogo tra gli assistenti video (il VAR Marco Di Bello e l’AVAR Paolo Valeri), mentre dal campo si sente Fourneau dire che “Lapadula era buono” riferendosi alla posizione regolare dell’attaccante del Cagliari. Prosegue così serrato il dialogo nella sala di Lissone.
“Ok, vogliamo tutta l’azione dalla sedici metri. Ha fatto gol. Ti metto la sedici metri, vai“, con riferimento alla telecamera dalla quale rivedere l’azione, ossia quella posta in linea con il limite dell’area di rigore dell’Inter. “Qui, voglio vedere qui, sì sì sì, la tocca probabilmente. Con la spalla…Braccio, ma non è assolutamente volontario. È attaccato, dammi un’altra telecamera. Cosa vuoi vedere? Dove la colpisce o come la colpisce?“.
A questo punto dalla sala VAR si concentrano sull’immagine da dietro Lapadula e non più in linea con il limite dell’area, cercando di capire la dinamica del tocco con il braccio dell’attaccante:
“Guarda la camera dietro. La camera dietro a me sembra un movimento molto naturale. Sì sì, si sta girando ed è in corsa. Non vede nemmeno il pallone ed è comunque pressato“. Dopo aver trovato l’accordo con l’AVAR Valeri, il VAR Di Bello apre la comunicazione con il direttore di gara Fourneau e comunica la decisione finale del check: “Francesco, (sono) Marco, gol regolare, gol regolare”.
L’analisi dell’AIA
In studio è presente il Responsabile del Settore Tecnico AIA Matteo Trefoloni che commenta la decisione di non chiamare alla On Field Review il fischietto della sezione di Roma 1.
“Sì, noi pensiamo che questo sia un gol regolare, pensiamo che l’elemento da cui si debba partire sia quello che diceva Andrea (Stramaccioni, presente in studio, ndr) poco fa, ovvero che il pallone arriva da dietro, è un pallone inatteso e il calciatore si sta muovendo per andare ad attaccare uno spazio e a prendere magari un pallone, ma non si aspetta che il pallone possa carambolargli nel braccio. Il movimento del braccio è un movimento in corsa, di rotazione, di un calciatore che in questo momento sta provando anche a divincolarsi da una marcatura molto stretta di un avversario. Non riusciamo a vederlo largo al punto tale come per esempio nel primo episodio, nel rigore concesso, da rendere il calciatore innaturalmente più grande con il movimento delle braccia. Per questa ragione per noi rimane un’azione non punibile. Non punibile perché come diceva Luca prima (Marelli, ndr) se fosse lo stesso Lapadula nell’immediato, dopo aver toccato il pallone, a segnare allora la rete andrebbe annullata, perché il regolamento prevede che un calciatore che si è avvantaggiato un qualche modo anche con un tocco accidentale di un controllo del pallone con il braccio o con la mano e poi, nell’immediato, segna questa rete debba essere annullata. Il bivio lo fa il fatto che qua il pallone vada a un compagno che segna, questo per motivi regolamentari da qualche anno si è modificato e viene previsto che se il tocco del pallone, accidentale, arrivi a un compagno e venga segnata una rete questa rete è regolare. L’elemento centrale in questo è che noi non ci saremmo aspettati la concessione di un calcio di rigore per un tocco del genere, quindi un difendente che con un tocco del genere dovesse andare a impattare sul pallone noi non ci saremmo aspettati né dall’arbitro né tantomeno dal VAR un intervento per andare a correggere una scelta di play-on. Quindi se è corretta per un difendente lo diventa di conseguenza per un attaccante“.
Matteo Zizola














