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Olbia e Occhiuzzi: due buoni compagni di viaggio dal futuro diverso

Roberto Occhiuzzi dirige un allenamento dell'Olbia | Foto Olbia Calcio - Sandro Giordano
Roberto Occhiuzzi dirige un allenamento dell'Olbia | Foto Olbia Calcio - Sandro Giordano
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È arrivata, dopo giorni di silenzio e attesa, la comunicazione ufficiale: Roberto Occhiuzzi non sarà l’allenatore dell’Olbia nella stagione 2023-24. Una decisione consensuale, come reso noto dal club gallurese, che sancisce la fine del legame contrattuale con il tecnico calabrese, che lascia la Sardegna con una salvezza in tasca e tanti, forse troppi rimpianti per una stagione andata non secondo le attese. Nel giorno dell’ufficialità della fine del rapporto tra Occhiuzzi e l’Olbia abbiamo voluto rivivere gli ultimi passaggi di un’annata particolare che, per quanto visto nel finale, lasciava legittimamente pensare a un rinnovo del contratto del mister di Cetraro.

“Avevano parlato a lungo di passione e spiritualità // E avevano toccato il fondo della loro provvisorietà”

“Il mio futuro? Con la società ci siamo messi d’accordo che ci saremo visti dieci giorni dopo la fine del campionato. So che posso dare ancora tanto a questa squadra. La scelta andrà fatta nel modo giusto”. Così parlava Roberto Occhiuzzi nel postpartita di Lucchese-Olbia, ultimo atto della stagione dei galluresi, culminata con la salvezza arrivata con un turno d’anticipo al termine di un girone di ritorno ricco di punti e vittorie. Da quel 23 aprile a oggi, martedì 9 maggio, sono passati più di dieci giorni, esattamente sedici: un silenzio rotto soltanto dalla nota del club di via Georgia con i saluti e ringraziamenti al tecnico di Cetraro per quanto fatto sulla panchina olbiese. Si volta pagina in casa Olbia, ma in realtà qualcosa si era già mosso in precedenza, con la “delicatezza mediatica” pari a quella di un rinoceronte in una cristalleria: le parole usate nella nota stampa firmata da Alessandro Marino, patron del club di via Georgia, hanno lasciato il segno in città e non soltanto. Tra la (reale?) voglia di disimpegno e la (più realistica?) volontà di dare un segnale importante all’ambiente imprenditoriale olbiese (e non solo) per avere una mano d’aiuto in vista della prossima stagione, il comunicato di Marino ha spiazzato tutti. Tanto da far passare in secondo piano il discorso agonistico, con una squadra da costruire in vista del campionato 2023-24, l’ottavo consecutivo in Serie C per l’Olbia. Ora è arrivata la prima decisione sul fronte allenatore, in attesa di scegliere il profilo giusto per sostituire Occhiuzzi.

“Una tempesta d’estate lascia sabbia e calore // E pezzi di conversazione nell’aria e ancora voglia d’amore”

Spifferi, voci incontrollate, pettegolezzi. In queste fasi si rincorrono spesso, con la consapevolezza che a volte ci sia un fondo di verità. In questo caso, vox populi parlava da giorni di un gelo calato tra Marino e Occhiuzzi nell’ultimo periodo, voci rafforzate da alcuni articoli di stampa che hanno aperto questo scenario. Al di là di eventuali discussioni (mai confermate), la sensazione che potessero arrivare sviluppi a breve giro di posta è stata confermata dal comunicato dell’Olbia, la cui divulgazione si può leggere anche come la risposta del club alle voci incontrollate di improvviso disimpegno da parte della proprietà attuale. Qualcosa lontano dalla realtà dei fatti, come ha detto lo stesso Marino e ribadito dal direttore sportivo Tomaso Tatti, l’Olbia verrà iscritta al prossimo campionato di Serie C e, al di là del profilo che si siederà in panchina, la continuità del progetto sportivo è garantita. L’ex attaccante del Cosenza è atteso a un grande lavoro sul fronte rinnovi, per capire chi confermare tra i tanti calciatori in scadenza, chi salutare e chi, perché no, inserire nella lista dei cedibili. Ma il dubbio principale non può che riguardare il nome dell’allenatore. Dopo il biennio targato Max Canzi e l’anno con Occhiuzzi, resta da capire chi prenderà il posto del tecnico calabrese.

“Lei chiese la parola d’ordine // Il codice d’ingresso al suo dolore // Lui disse: “Non adesso, ne abbiamo già discusso troppo spesso // Aiutami piuttosto a far presto // Il mio volo partirà tra poco più di due ore”

Un legame che si è rotto, quello tra l’ex Occhiuzzi e l’Olbia: a differenza di quanto accaduto durante la stagione, quando il club decise di salvaguardarlo al di sopra di ogni eventualità di esonero anche nella fase più calda dell’annata appena conclusa, quando Ragatzu e compagni non riuscivano a tradurre in punti il tanto lavoro settimanale. A Lucca, nella sala stampa del Porta Elisa, Occhiuzzi aveva detto ai cronisti presenti che gli chiedevano del suo futuro: “Sono riconoscente a questo ambiente e alla società. Quindi, in caso di conferma, darò ancora di più. In caso contrario, gli stimoli saranno sempre alti”. Un manifesto delle proprie intenzioni, impregnato dello stesso pragmatismo ammirato spesso in campo. Parole pronunciate prima che l’uragano causato dalla nota vergata da Marino creasse un impasse dal quale si è usciti soltanto nelle ultime ore. L’arrivederci tra le parti è una scelta figlia di un ragionamento e non della pancia, come già accaduto in precedenza quando il futuro del tecnico calabrese era in bilico.

“Lui buttò un soldino nel mare // Lei lo guardò galleggiare // Si dissero ciao per le scale // E la luce dell’alba da fuori sembrò evaporare” 

Le citazioni utilizzate in questo articolo fanno parte del testo della canzone “Compagni di viaggio”, scritta da Francesco De Gregori nel 1996 e traccia d’apertura del disco “Prendere e lasciare”. Un brano diventato un cavallo di battaglia nei concerti del cantautore romano, che ci è sembrato il pezzo giusto per fare da spina dorsale al nostro divertissement. Racconta una storia d’amore tormentata, esattamente così come lo è stata l’ultima stagione dell’Olbia. Nel testo De Gregori non ha optato per il lieto fine, esattamente come accaduto tra il club gallurese e Occhiuzzi, che hanno scelto di non lasciare spazio a un’altra strofa. Un po’ a sorpresa, aggiungiamo noi, per come si era chiusa la stagione. L’ex Cosenza potrà mettere sul tavolo di eventuali proposte da altri club tanti elementi frutto di un’annata intensa, soprattutto dal punto di vista emozionale, a partire dal rapporto con lo spogliatoio, come testimoniato da Daniele Ragatzu ai nostri microfoni (“Occhiuzzi è un allenatore importante, da livelli alti. Ci ha aiutato tanto a livello umorale, ma anche in campo. La squadra lo ha sostenuto e ascoltato fino alla fine”), insieme a un ruolino da playoff nel girone di ritorno.

“Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai // Potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai”, dice De Gregori nell’incipit dell’ultima strofa, quella che dà il titolo alla canzone. L’Olbia e Occhiuzzi sono stati buoni compagni di viaggio, anche se per una sola stagione. Hanno saputo soffrire e gioire insieme, dandosi forza reciprocamente nel momento del bisogno, riuscendo a raddrizzare un’annata che sembrava ormai persa. Ora che le strade si sono divise, resta la curiosità di sapere cosa porterà il futuro, ma pur se guardandosi da “imbarchi diversi”, nulla scalfirà il bel ricordo di quello che è stato.

Francesco Aresu

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