Delusione, paura e rammarico. Sono tutte emozioni figlie di uno status psicologico negativo e difficile da sopportare, simile a quello che sta passando l’Olbia di Marco Gaburro dopo la sconfitta casalinga subita in extremis per 2-1 contro il Gubbio di Piero Braglia (qui la cronaca integrale del match). I bianchi hanno provato a ribattere colpo su colpo, riuscendo a tirar fuori non tanto la forza delle idee quanto quella dei nervi e del carattere, vista la difficile situazione di classifica che vede i galluresi sempre più penultimi nel girone B di Lega Pro. E invece è arrivato l’ennesimo gancio al mento di una stagione che, a dieci giornate dalla fine, vede i sardi sempre più lontani da quell’impresa salvezza tanto sognata nelle ultime settimane.
Gioco di contrasti
“Tu chiamale se vuoi emozioni”, cantava l’indimenticato Lucio Battisti nel lontano 1970. E proprio di emozioni contrapposte ha vissuto l’Olbia nella sfida contro il Gubbio. I galluresi non hanno certo sfigurato contro l’attuale quarta forza del girone B di Lega Pro. I bianchi hanno risposto con la più classica delle armi da utilizzare nei momenti di difficoltà ovvero la compattezza del gruppo, aspetto su cui mister Gaburro si è speso tanto dal suo arrivo in Gallura. La strategia adottata dall’ex tecnico del Rimini è stata per certi versi efficace ma non vincente in termini di risultato. Nonostante lo svantaggio di fine primo tempo firmato dall’ex Udoh, l’Olbia non si è scomposta ed è entrata in campo nel secondo tempo con uno spirito battagliero, di chi è intenzionata a non perdere anche l’ultimo briciolo di speranza per cercare di salvarsi. Gli assalti dei sardi hanno prodotto un discreto arrembaggio che ha portato poi al momentaneo pareggio di Nanni. Quando, però, tutto sembrava scritto, una nuova disattenzione in fase difensiva ha permesso al Gubbio di ritrovarsi tra le mani un match point inaspettato. Gli umbri, con il rigore trasformato da Di Massimo al novantesimo, hanno fatto così calare il gelo sul Nespoli e sull’Olbia, che si è ritrovata così a fare i conti con una sconfitta che brucia e non poco.
Piccoli flebili segnali
“È preoccupante aver fatto una partita così e non aver fatto punti. Abbiamo dato tutto e quando non ti rimane niente in mano è normale essere abbattuti”. Parole, caratterizzate da un più che comprensibile rammarico, pronunciate in sede di conferenza post Gubbio dal tecnico gallurese Marco Gaburro. Quella di ieri, 25 febbraio, al Nespoli sa davvero di ennesima occasione sprecata, dove anche un punto poteva valere oro. E invece, ancora una volta, l’Olbia è uscita dal campo con zero punti da mettere in cascina per la propria corsa salvezza e, nel contempo, con tanti e innumerevoli dubbi e timori sul proprio avvenire. Ad ogni modo, il match contro gli umbri ha dato anche dei piccoli segnali positivi. Nello specifico, l’Olbia ha segnato per la terza volta di fila in gare ufficiali casalinghe giocate al Nespoli (dopo i due precedenti contro Arezzo ed Entella) e ha altresì ritrovato dopo 4 mesi la rete di un suo attaccante. Nella rosa gallurese, a spezzare questo digiuno che durava dall’1-0 contro il Pineto a firma Ragatzu, ci ha pensato Nanni. Ritorno in campo da titolare con tanta voglia di riscatto e annesso quarto centro in stagione per il sammarinese, che non segnava addirittura dallo scorso 29 ottobre (3-1 subito al Moccagatta di Alessandria contro la Juventus Next Gen).
Paure e speranze
Archiviata la sconfitta beffarda contro il Gubbio, ora l’Olbia dovrà esclusivamente pensare alla prossima gara. Calendario alla mano, i bianchi sfideranno – sabato 2 marzo alle 16.15 – la Fermana, fanalino di coda del girone B con 19 punti e reduce dal pareggio esterno per 1-1 al Comunale di Chiavari contro l’Entella. Per i galluresi sarà un’occasione ghiotta quantomeno per evitare l’ultimo posto in classifica, slot che Gaburro ha sempre voluto evitare a tutti i costi dal suo arrivo in Sardegna. Ecco perché per gli isolani sarà inevitabile conquistare i tre punti. Per la gara del Bruno Recchioni, il tecnico dell’Olbia dovrà fare ancora una volta di necessità virtù. In difesa tornerà Bellodi (assente per squalifica contro il Gubbio) ma mancherà Motolese (ammonito e diffidato), stesso discorso per Biancu a centrocampo (espulso nel finale per eccesso di proteste dopo il rigore concesso agli ospiti che poi ha deciso la partita) e per Nanni in avanti (goleador di giornata per i galluresi ma ammonito proprio alla fine del primo tempo). Al di là delle scelte che farà Gaburro da qui alla gara di sabato, lo scopo sarà unico: vincere. “La speranza è l’ultima a morire”, dice un famoso detto. E l’Olbia vuole dimostrare di essere ancora viva.
Fabio Loi