Bravi pugili fiorirono anche a Porto Torres per merito di un impareggiabile maestro, Baciccia Martellini, al quale molto deve la nostra boxe.
Mario Altana, Francesco e Costantino Fiori, Pino Mura, Mario Jacomini, Giambattista Calvia: questi i maggiori rappresentanti della colonia turritana, naturalmente con percorsi e carriere differenti. Per tutti, Baciccia è stato non soltanto un bravo istruttore ma anche un secondo padre. In quel periodo si raccontava della sua severità , specie nei confronti del mediomassimo Mario Altana, un belloccio che tanto piaceva alle ragazze. E questo non andava giù a Martellini, che spesso allontanava, in malo modo (e talvolta con frasi irripetibili), le tifose che attendevano il pugile fuori dalla palestra. Altana, considerato il suo peso, non era un grande incassatore; una fragilità che veniva addebitata alla lunga attività svolta tra i dilettanti prima di passare tra i professionisti. Anche a torso nudo, tuttavia, recitò la sua parte con buon i risultati (trentadue i combattimenti sostenuti, di cui ventotto vinti e solo quattro sconfitte) senza mai riuscire, però, a conquistare il titolo italiano in quegli anni saldamente in mano prima a Piero Del Papa e poi Vittorio Saraudi. Alla boxe, Mario Altana arrivò un po’ per necessità , un po’ perché voleva dimostrare a tutti che con quel fisico poteva davvero sfondare anche nello sport dei pugni. Non fece mai mistero, comunque, della sua vera passione sportiva: il nuoto (Porto Torres, in quei tempi, sfornò diversi campioni, tra i quali il bravissimo dorsista Bazzoni). Alla fine prevalse il pugilato, che però non gli garantì un tranquillo futuro. Smesso con la boxe, disoccupato e in non buone condizioni di salute, Altana fu costretto ad accettare piccoli lavori, talvolta troppo pesanti e poco retribuiti. Finì solo e malato. E’ morto a 76 anni colpito da un infarto.
Un buon peso medio è stato Francesco Fiori. Una infinità di combattimenti sostenuti e vinti da professionista tra il 1958 ed il ’62, prima di battersi contro Nino Benvenuti per il titolo nazionale. Il match si svolse a Priverno, nell’agosto del ’63, e si concluse con la vittoria del campione in carica per Kot alla terza ripresa. Fiori ritentò la scalata al “tricolore” due anni dopo, ma a Rimini fu sconfitto ai punti da Bruno Santini. Non migliore fortuna, da professionista, ebbe Costantino Fiori nella scalata al titolo italiano dei pesi piuma. A Sanremo, nel ’68, affrontò il campione in carica Nevio Carbi, e fu sconfitto ai punti dopo dodici tiratissime riprese. Da dilettante, nel ’63, Costantino Fiori conquistò a Pesaro il titolo italiano dei piuma.
Carmelo Alfonso














