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#16 | I campioni che parlano catalano

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Tore Burruni fu il maggiore rappresentante di quel magnifico gruppo di pugili che tempo fa definii “I campioni che parlano il catalano”. Alghero ha avuto campioni d’Italia, d’Europa e del mondo: da Burruni ad Andreino Silanos, campione italiano dei pesi piuma; ad Angelo Priami, campione italiano dilettanti dei pesi gallo, poi, da professionista, vincitore di Mario Sitri campione nazionale; Salvatore Mulas, Carmelo Chessa, Giuseppe Ballone, Giovanni Chirra, Mario Delogu, Raffaele Lai, i fratelli Restaino, Paolo Spinetti e perfino i figli del campione del mondo, Gianfranco e Pierpaolo.

Tutti hanno rappresentato la loro città con belle storie sportive. La più romantica resta, però, quella che tempo fa ci raccontò Italo Veronese, giornalista, scrittore, grande intenditore di pugilato. Una storia che riguardava un ragazzo che Mulas vide fare a pugni nella zona del porto.”Impressionante per l’abilità e la rapidità con cui colpiva chi gli stava davanti” – mi riferì un Veronese divertito, ma anche interessato a quel ragazzo. E continuò: “L’amico Franco lo avvicinò e gli propose di frequentare la sua palestra, un locale vicino alla chiesa di San Michele. Divenne un campione e fece perfino parte della nazionale che affrontò la Francia a Parigi. Incalzato dai dirigenti francesi, lasciò Alghero e si  trasferì in Francia dove svolse una interessante carriera pugilistica ed ottenne perfino un posto di lavoro. Tempo addietro lo rividi ad Alghero. Elegante, parlava correttamente l’italiano ed il francese: un vero signore. Non era più quel Casabona che prendeva e dava cazzotti nella banchina del porto”. Una storia meravigliosa, come meravigliosa è stata tutta la storia del pugilato algherese. Dallo straordinario lavoro e impegno anche finanziario del muratore Franco Mulas per allestire una palestra dignitosa (il primo ring, dei tanti  messi in  vendita in Italia dalle forze alleate, venne acquistato per sessantamila lire), all’entusiasmo tra i giovani, al lento coinvolgimento degli amministratori locali, all’esplosione di tanti autentici campioni. Alghero nel mondo. E’ stato soprattutto il pugilato – secondo Italo Veronese – a far conoscere la bella città dove si parla il catalano.  Sarà stato così ? Certo è che la boxe ha contribuito.

Carmelo Alfonso

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