Sesta puntata della rubrica a cura di Carmelo Alfonso sulla storia della boxe sarda.
In quegli anni, caratterizzati dalle esaltanti imprese di Gianni Zuddas (Guanto d’oro a Chicago nel 1949), la boxe si impose e scoprì grandi talenti anche ad Alghero e Portotorres grazie a due maestri di grande bravura quali Franco Mulas e Baciccia Martellini. Nella città che diede i natali a Tore Burruni, indimenticabile campione del mondo dei pesi mosca, uno dei primi ad affermarsi in campo nazionale fu Angelo Priami, campione italiano dei pesi gallo, più volte “azzurro” e buon professionista.
Grande risonanza ebbe la vittoria su Mario Sitri, a Carrara, nel maggio del 1958. Altri due incontri si disputarono a Livorno ed ancora a Carrara, e fu Sitri, che poi diventerà campione italiano dei gallo, ad imporsi sempre ai punti. Da professionista, Angelo Priami disputò diciannove combattimenti tra il novembre del 1956 (esordio e pareggio a Taranto contro Pietro Simonetti) e il settembre del 1960, avversario Billy Rafferty; quest’ultimo, inglese, affrontò anche Piero Rollo sulle quindici riprese allo stadio Amsicora e l’incontro venne presentato come semifinale per la corona mondiale dei pesi gallo. Vinse il cagliaritano prima del limite, ma di titolo mondiale non se ne parlò. Era stata un’ottima trovata degli organizzatori per far crescere l’entusiasmo della gente per un match che, in verità, poteva davvero valere una semifinale mondiale. Una volta smesso di salire sul ring come protagonista, Priami si dedicò all’insegnamento della boxe nella palestra Gruppo Pugilistico Algherese. Recentemente il Panathlon Club Alghero gli ha assegnato il Premio Fair Play.
Negli stessi anni brillava anche Angelino Silanos – altro allievo di Franco Mulas – premiato nel 1965 come miglior pugile italiano per i risultati conseguiti nel 1964 e, appunto 1965. Da dilettante conquistò il titolo italiano dei piuma e nella stessa categoria si impose tra i professionisti. Conquistato il titolo nazionale anche dei “pro” in un memorabile confronto con il bravissimo Alberto Serti, e successivamente difeso contro Sitri, l’algherese Silanos non ebbe fortuna nell’unico tentativo di conquistare la corona europea. A torso nudo, Silanos disputò trentatre incontri: ventinove li vinse ( una decina prima del limite) e quattro li perse.
Contemporaneamente a Portotorres si facevano strada altri giovani che avrebbero suscitato entusiasmo e riempito le sale dove si svolgevano le riunioni. Grandi protagonisti Mario Altana (mediomassimo) e Francesco Fiori (peso medio) allievi di Martellini. Fecero parte più volte della nazionale azzurra come Mario Solinas, Mario Jacomini e Costantino Fiori. Intanto un cagliaritano cominciava a far parlare di sè l’Italia e l’Europa: era Gianni Zuddas.
Carmelo Alfonso