Cagliaritani doc, soprattutto pugili molto conosciuti ed amati: Salvatore Sanna, più noto come “Buicu” Sanna, e Giampaolo Melis.
Il primo, peso medio, dopo avere combattuto per tanti anni Italia, si trasferì in Francia dove concluse la sua carriera di boxeur. Anche Melis, bravissimo peso welter, lasciò il suo Paese inizialmente per la Francia, quindi si trasferì in Canada e negli Stati Uniti. Due vite quasi parallele, ma con risultati differenti.
“Buicu” Sanna, come tutti lo chiamavano, era amato dai cagliaritani per il suo modo elegante di proporsi, sia quando andava a passeggio per la città circondato dai suoi fans (e non erano pochi ), sia quando si apprestava a salire sul ring. Aveva uno stile che lo faceva apparire quasi un modello pronto per una sfilata. Mi disse una volta sua sorella: ” Salvatore non soltanto è un bel ragazzo: è soprattutto un ragazzo elegante del quale molte mie amiche sono innamorate.” Per un lungo periodo, Sanna svolse in Italia la sua attività da professionista. Gli organizzatori se lo contendevano perché convinti che le riunioni, con lui in programma, avrebbero avuto grande successo. Poi Sanna si trasferì in Francia dove disputò diversi combattimenti presentato, di volta in volta, come italiano, oppure francese, oppure americano; dipendeva dalla nazionalità dell’avversario. Mai ha tradito la fiducia degli organizzatori, né le attese degli spettatori. “Buicu” era amato anche per quella parlata tra il cagliaritano, il francese, di cui faceva abbondante sfoggio, ed il romanesco, pure sapendo che di queste ultime due parlate sapeva e aveva poco; ma sapeva anche che alla gente piaceva perché gli dava quel senso di internazionalità che faceva tanto chic. “Buicu” Sanna era pure un grande frequentatore del bellissimo mercato che una volta esisteva nel Largo Carlo Felice: è passato alla cronaca per un episodio che in quel periodo veniva riferito con grande divertimento. Si raccontava che davanti ad una cesta di triglie dalle caratteristiche venature di colore verde, avrebbe sdegnosamente respinto l’offerta del pescatore che le offriva in vendita con una espressione che stava tra il cagliaritano, il romanesco ed il francese, ovvero : “Moi non l’achete puità sono ascerbe”. Immancabili i …saluti del pescatore: tutti in cagliaritano..
Meno folkloristico Giampaolo Melis, pugile di grandi qualità affermatosi soprattutto all’estero. Una storia lunga da raccontare, così come lunga e brillante è stata la sua carriera. Gli dedicheremo una intera puntata. Oggi ricordiamo il confronto sostenuto contro lo spagnolo Gil Suarez al ritorno in Italia. Era l’anno 1958: Teatro Massimo affollatissimo. Otto round, ventiquattro minuti di autentico spettacolo. Vinse Paolo Melis e la folla, al termine, chiese il bis. Nessuno, ovviamente, poteva concederlo, ma la gente uscì dal teatro soddisfatta, mimando i colpi che Melis aveva portato al suo malcapitato avversario. “Una cosa mai vista” fu il commento generale.
Carmelo Alfonso