Aspettando le prime ufficialità di mercato in casa Cagliari, che salvo cataclismi dell’ultima ora saranno il terzino sinistro tedesco Lennart Czyborra e il centrocampista rumeno Razvan Marin, i più attenti tra gli appassionati rossoblù avranno notato una determinata strategia in fase di trattativa per i rossoblù in queste settimane che anticipano l’ufficiale apertura del mercato di settembre.
Il nodo bilancio
La maggior parte dei nomi accostati al Cagliari dai vari giornalisti in queste ore hanno in comune una cosa: la formula. Un prestito con obbligo di riscatto. Lo stesso stratagemma che il Cagliari ha imbastito per esempio con l’Atalanta per Czyborra. Un segnale importante: il Cagliari vuole fare un mercato ricco di colpi ma ha la necessità di non mettere nel prossimo bilancio un peso eccessivo. O almeno non fino a quando la situazione delle cessioni importanti, su tutte almeno una tra Nandez, Joao Pedro e Cragno, non sarà completamente sbloccata. Di fatto i rossoblù hanno la necessità di dare il prima possibile a Di Francesco dei rinforzi per un 4-3-3 che ancora non è nelle corde della rosa, ma al tempo stesso hanno anche la necessità di ragionare con calma sul fronte partenze per non svendere i gioielli presenti in casa. Una spada di Damocle che rappresenta una difficoltà in più per il nuovo direttore sportivo Pierluigi Carta e il suo entourage.
Le parole di Giulini
Una strategia rossoblù che tra le righe aveva già anticipato il presidente Tommaso Giulini qualche settimana fa durante la presentazione di Di Francesco come nuovo tecnico: “Chiudiamo due anni con i bilanci in rosso. Un aspetto che ci condizionerà anche per le trattative future“. A fargli eco anche lo stesso Carta: “Abbiamo in mente un mercato fatto di giocatori futuribili più che di nomi già affermati“. Questo non significa che il Cagliari rinuncerà a delle operazioni importanti, e i 10 milioni messi sul piatto dell’Ajax per Razvan Marin lo confermano. Semplicemente questo significa che rispetto alla passata stagione quando si aggiunsero ingaggi importanti al monte totale (Nandez, Nainggolan, Olsen e così via) e quando si fece un acquisto record (Nandez) si punterà a delle trattative più oculate. Anche perché gli altri due acquisti da circa 15 milioni (Rog e Simeone) entreranno nel nuovo bilancio. Il Cagliari a livello economico è un club virtuoso e senza debiti con le banche. Pare evidente però che la società tra quelli già fatti per il Centenario e quelli futuri sul nuovo stadio abbia in mente degli investimenti e delle spese significative per il prossimo futuro. Il Cagliari dunque non può permettersi di chiudere troppi bilanci consecutivi in rosso. Ecco perché la strategia del pagherò sembra utile al momento, aspettando una cessione importante che finanzi parte della campagna acquisti, così come fu per Barella appena un anno fa.
Roberto Pinna