Le nostre valutazioni sui giovani rossoblù allenati da Michele Filippi dopo la gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia Primavera giocata al Campo 1 del centro sportivo di Asseminello tra Cagliari e Torino. Sfida conclusasi con il punteggio di 2-1 in favore dei piemontesi che passano il turno.
Iliev 6 – A poco meno di dieci minuti dalla fine del primo tempo fa un bel volo e dice di no ai granata, qualche brividino di troppo però con i piedi nella prima frazione. Nell’occasione della rete granata che sblocca il match lo salva la traversa, poi sul tocco ravvicinato non può nulla. Poco dopo però con un volo plastico evita il raddoppio granata. Rete che poi però arriva su un tiro ravvicinato ma angolato su cui lui potrebbe di più ma su cui ha colpe relative.
Zallu 6 – Nei primi 45′ non ha licenza di offendere, più per la costante presenza del Toro dalle sue parti che per delle imposizione del tecnico rossoblù. Difende però sia con le buone che con le cattive, qualche piccola sbavatura nella gestione dei palloni sul fondo ma per il resto fa ottimamente il suo dovere. Nella ripresa il copione si ripete, deve pensare prima al sodo. E con un Torino molto più pressante anche lui è costretto a inseguire tanto. Con le brutte maniere comunque fa una serie di chiusure importanti.
Veroli 5,5 – Nella prima frazione deve alzare i gomiti e lottare spesso sui palloni alti. Non sbanda però più di tanto e alla fine porta a casa il suo. Nella ripresa il Toro attacca a pieno organico e lui spesso non sa chi prendere. Come conseguenza va un po’ in apnea e sbaglia qualche marcatura.
Vitale 5,5 – Qualche imprecisione in costruzione, però è roccioso per tutta la prima frazione quando c’è da spezzare le folate granata. Attento sui continui lanci lunghi della formazione di Scurto. Nel secondo tempo va più in affanno sulla spinta costante del Toro e anche sugli scontri fisici paga di più. (dal 71′ Pintus 5,5 – Gestisce male un rinvio in contrasto sulla trequarti avversaria su calcio piazzato che porta alla seconda rete del Torino. Per il resto prova a dare il suo in un finale molto caldo e intenso di partita)
Idrissi 5,5 – Meglio quando spinge che quando difende nella prima frazione. Suo l’unico vero tiro del Cagliari nel primo tempo, fatica però in contenimento. Rischia a pochi giri di orologio dalla fine dei primi 45′ quando interviene ruvidamente in area, l’arbitro però fa giocare. Nella seconda rete avversaria prima scappa bene ma poi non accorcia, difficile però dare colpe a lui e basta su un 4 contro 2 preso dopo un calcio piazzato a favore. (dal 90′ Kosiqi SV – Entra per la rumba finale alla ricerca del tutto per tutto)
Caddeo 6 – Nel primo tempo scrive un nuovo trattato sull’arte della guerra, il De Bello Caddico. C’è ovunque nelle due fasi e pure se ogni tanto pecca di precisione la sua costante presenza aiuta il Cagliari ad avere sempre equilibrio, anche quando i rossoblù nella parte finale della prima frazione calano il ritmo. Nella ripresa cala nettamente perché reggere 90 minuti in costante trincea sarebbe impossibile per chiunque.
Conti 6 – Parte con la voglia di spaccare il mondo, e per 20 minuti sembra poter aggredire qualsiasi cosa passi a più di 15 centimetri di altezza sul terreno di Asseminello. Poi prende un giallo che in parte lo condiziona. Anche per questo Filippi lo richiama in panchina nell’intervallo (dal 46′ Carboni 6 – Non è al meglio fisicamente e si vede, sia in fase di costruzione che di lotta in mezzo al campo e sbaglia giocate non da lui. Però ha una grande occasione su cui Servalli risponde alla grande nella metà del secondo tempo. Freddo poi dal dischetto per provare a riaprire la gara)
Belloni 5,5 – Nella prima frazione alterna ottime cose, specie con classe in uscita dal basso, ad errori nei cambi gioco e in copertura. Quando lui accende la luce i ragazzi di Filippi hanno una marcia in più in termini di manovra. Con il passare dei minuti però questo succede sempre meno e lui si fa inghiottire eccessivamente nelle rincorse in mezzo al campo per limitare gli avversari. Non a caso Filippi per provare a cambiare inerzia lo sostituisce (dal 71′ Konate 6 – Entra come spesso gli capita con tanta foga e fame. Mette un paio di ottimi traversoni su cui però i compagni non arrivano. A gara in corso è sempre un’ottima carta da giocare)
Pulina 6 – Va a folate per tutti i primi 45 minuti ma quando lui è focalizzato il Cagliari diventa pericoloso. Fa un grandissimo lavoro in pressing alto che serve, soprattutto nei primi 30 minuti, a limitare bene la costruzione del Torino. Nella ripresa paga la corsa del primo tempo e sparisce un po’ dal gioco, così Filippi lo richiama. (dal 64′ Masala 6 – Entra molla e tende a isolarsi largo sulla fascia. Perde anche alcuni palloni di troppo in ripartenza. Quando serve la sua scintilla con un grande stop in area di rigore salta l’uomo e si guadagna un rigore. Pochi minuti dopo manda a rete anche Griger ma la punta rossoblù sbaglia il tocco da due passi)
Griger 5 – Si isola troppo e a volte è egoista nella gestione del pallone per tutto il primo tempo. Qualche buona sportellata ma non sempre le sue sponde sono perfette per i movimenti dei compagni. Nella prima parte di ripresa gli avversari provano a mandarlo in porta ma lui solo davanti al portiere Servalli non trova il tempo giusto per concludere e si fa rimontare dal difensore. A un nulla dal termine di testa si divora il pari su assist al bacio di Masala)
Vinciguerra 6 – Le dimensioni non contano. Nel primo tempo nonostante i difensori siano più strutturati fisicamente di lui è una costante spina nel fianco. Usa più la spada, vista l’inerzia della gara, che il fioretto e per questo nella prima frazione non è quasi mai pericoloso in area avversaria. Nella ripresa fa una serie di serpentine interessanti ma ogni volta gli manca l’ultimo tocco per tirare o per servire i compagni.
Allenatore: Michele Filippi 6 – Una delle partite più intense e di lotta della stagione, come ormai da tradizione contro il Torino per il Cagliari in epoca recente. Nel primo tempo mostra i progressi della sua formazione in costruzione e giro palla, ma i suoi ragazzi faticano oltremodo ad essere pericolosi negli ultimi metri. Forse cura troppo pressing e attenzione sugli avversari, che sono di assoluta qualità, che lasciare spazio all’imprevedibilità dei suoi sulla trequarti. Il finale tutto cuore dimostra comunque che il suo Cagliari ha orgoglio e fame, buon segnale per il campionato al di là del risultato di Coppa.
Roberto Pinna