Le nostre valutazioni sul Cagliari di Claudio Ranieri dopo la gara a Reggio Emilia contro il Sassuolo nel penultimo turno della Serie A. Partita conclusasi con il successo per 2-0 dei sardi, firmato da Prati e Lapadula, che vale la salvezza per la banda di Sir Claudio (clicca qui per la cronaca completa del match di Reggio Emilia).
Scuffet 6 – Primo tempo senza particolari patemi. Attento in costruzione e nelle uscite, l’unico brivido è un colpo di testa di Pinamonti che esce di poco a lato. Praticamente spettatore nella ripresa, il Sassuolo lo impensierisce giusto su qualche tiro impreciso.
Zappa 6,5 – Parte concentrato e voglioso sulla fascia. Bravo nella fase di non possesso dove torna con costanza nella zona di campo affidatagli da Ranieri per dare supporto continuo a Mina su Laurienté. Spinge anche palla al piede, ma senza trovare il guizzo giusto. Atteggiamento sbarazzino e propositivo che tiene anche nella ripresa.
Mina 6,5 – Solita prima frazione a petto in fuori, limita bene il Sassuolo nei timidi tentativi neroverdi in ripartenza. Sbaglia qualcosina in impostazione, ma resta il leader dove il Cagliari volge la faccia nel momento di trovare carisma. Nel secondo tempo prima alza i gomiti per non concedere niente agli avversari e poi torna ad essere abile orologiaio quando i suoi devono giocare con il cronometro nel finale.
Dossena 7 – Limita bene Pinamonti per tutto il primo tempo, se lo perde solo in un’occasione e per poco di testa l’attaccante ex Inter non punisce Scuffet. Abile anche nei lanci lunghi a innescare Lapadula o la corsia mancina, grazie a lui il Cagliari costruisce una serie di occasioni poi non concretizzate. Nella ripresa tiene bene l’equilibrio del reparto, anche se le scaramucce con Pinamonti gli costano il giallo e la squalifica in vista della Fiorentina. Sua la palla difesa da terra con grande coraggio in area di rigore avversaria che spedisce come dolce assist per il gol di Prati.
Augello 6,5 – Per tutti i primi 45′ mostra una buona gamba. Gioca spesso dalla cintola in su perché il Sassuolo su quel lato è un po’ in apnea e gli concede spazio. Poco preciso però nei traversoni. Corsa fluida che conferma anche nella ripresa, diversi i suoi anticipi su azione del Sassuolo che permettono ai sardi di ripartire di slancio. Esce nel finale (dall’86’ Obert SV – Dentro nel finale per gestire e non rischiare nulla).
Nandez 6 – Primo tempo in pieno stile Nandez. Gioca a muso duro e percorre tanti chilometri, permette una buona e costante via di uscita in costruzione sul lato destro, ma sbaglia tanto, troppo, nell’ultimo passaggio. Brutta scelta anche nella ripresa, all’ora di gioco, su un contropiede che poteva essere letale e che lui spreca. Tanta corsa e poca precisione (anche se nel finale costruisce la palla gol del 2-0 a Sulemana), ma alla fine se questo Cagliari ha un cuore spesso è merito anche di questo ragazzo uruguaiano così pieno di contrasti ma che è difficile non amare per lo spirito che mette in campo. Esce stremato nel finale (dall’89’ Di Pardo SV – Dentro negli ultimi minuti per l’ultimo sforzo)
Deiola 6 – Ranieri lo mette lì nel mezzo per fare da diga e lui lì sta. Il Sassuolo non ha grande rapidità e densità a centrocampo e lui per tutto il primo tempo se la cava senza dover fare troppi straordinari. Nel secondo tempo il Sassuolo aggiunge peso offensivo e lui è costretto a rincorrere di più, non a caso all’ora di gioco deve spendere il giallo in ripartenza avversaria. E come diretta conseguenza Ranieri lo toglie anzitempo per non rischiare un rosso (dal 66′ Prati 7,5 – Era il centrocampista con più tiri in Serie A senza segnare, ha aggiornato la classifica in una domenica leggermente importante. Primo gol con il Cagliari in massima serie ed è una rete non pesante, ma pesantissima).
Sulemana 6 – Prima frazione tra luci e ombre. C’è sempre nelle due fasi e spesso è al posto giusto al momento giusto, ma quasi sempre prende le scelte di gioco sbagliate e spreca alcune buone ripartenze con dei suggerimenti errati. Nella ripresa si concede meno gite fuori porta, anche se si divora la rete del 2-0 con il piattone, e bada molto al sodo per un Cagliari che mira a fare solo gli ultimi metri per portare la nave in porto.
Gaetano 5 – Non un grande primo tempo. Lui è l’uomo che il Cagliari libera con costanza in transizione rapida e in effetti lo vedi avere tanto spazio palla al piede per tutti i primi 45′, purtroppo però o si intestardisce troppo nel dribbling o non riesce a rifinire per troppa foga. Per qualità nei piedi ti aspetti di più da lui. Nella ripresa non riesce a trovare mordente e cambiare la sua prestazione e Ranieri lo toglie. Una prova non da lui (dal 66′ Viola 6 – Dentro per dare ritmo e razionalità alla squadra, poi si mette a disposizione dei suoi con la lucidità palla al piede per permettere al Cagliari la gestione).
Shomurodov 6 – Si mette la croce sulle spalle e fa un primo tempo nel ruolo scomodo di collante tra i vari reparti. Fa tanto lavoro sporco e si costruisce un tiro dal limite, che però spara un po’ alto. A fine primo tempo Ranieri decide di lasciarlo, anche un po’ a sorpresa in panchina, per far entrare Zito Luvumbo e cambiare atteggiamento tattico alla sua squadra (Dal 46′ Luvumbo 6 – Difficile capire perché resti in panchina nel primo tempo. Entra e prova subito a costruirsi una serie di buone chances. Bravo a mettersi a supporto dei suoi anche con il lavoro sporco nel momento in cui il risultato diventa da gestire)
Lapadula 6,5 – Ranieri lo ripesca dal mazzo e lui inizia la sfida con tanta voglia, anche troppa (chiedere a Erlic per conferme). Anche se a inizio gara fa discutere il suo contatto in area con Tressoldi. Gioca costantemente sul filo del fuorigioco, ma spesso è oltre, e aiuta il Cagliari ad attaccare la profondità. Pur non riuscendo davvero a lasciare il segno nella prima frazione. Non cambia il copione nella ripresa con lui che attacca costantemente sul lancio lungo, ma spesso è al di là della linea. Nel finale non stacca la testa e alla prima occasione punge su errore avversario guadagnandosi un rigore. Penalty che difende a tutti i costi dalla voglia di Mina di batterlo, ma alla fine lo trasforma senza tremare.
Allenatore: Claudio Ranieri 8 – Passano gli anni, ne passano più di 30, ma lui resta l’uomo delle favole. Vive una stagione particolare, dove scopre che anche gli eroi non sono immortali e possono essere criticati. Gioca la mossa delle dimissioni come colpo di teatro fatto dal navigato attore che sa come risvegliare un pubblico intorpidito. Fa e disfa nelle formazioni, a volte con scelte o che non pagano o che capisce solo lui. Ma alla fine la ragione è sempre tra le sue esperte mani. Chiude davvero un cerchio magnifico, promozione e salvezza come a inizio anni Novanta in Sardegna e ora già tutti si interrogano sul suo futuro. Nello specifico inizia la gara con il Sassuolo con un Cagliari offensivo e con la voglia di fare la partita. Sul terreno di gioco la poca qualità si vede da entrambe le parti, però i suoi stanno meglio in campo. Soprattutto per rapidità di movimenti. E alla fine la vince a suo modo: con i cambi, ma soprattutto con il cuore. Quello che ha restituito a una piazza che aveva smesso un po’ di battere per questo Cagliari e che grazie a lui ha ritrovato le pulsazioni date dall’emozione e dalla gioia. Dietro Riva c’è Ranieri.
Roberto Pinna