Parte il girone di ritorno e cambia anche la nostra rubrica sull’avversario di turno del Cagliari in Serie A. Nel girone d’andata abbiamo fatto, prima di ogni match, una presentazione delle caratteristiche principali di ogni club, provando ad analizzare pregi e difetti per capire lo studio tattico che avrebbe fatto Claudio Ranieri per portare a casa il risultato pieno. In questa seconda parte di stagione invece approcceremo al tema diversamente, costruendo delle possibili chiavi della partita, sempre usando dati statistici in forma grafica. Come faremo questa serie di articoli? Come sempre grazie all’infinità disponibilità di Daniele Bianchi, che ci ha concesso l’accesso alla sua piattaforma di analisi dati. E proprio grazie a questo sistema di analisi abbiamo creato il contenuto che vi proponiamo.
Lo stile di gioco del Bologna
Vera e propria rivelazione del girone d’andata, il Bologna di Thiago Motta è sicuramente una delle squadre che maggiormente si hanno preso la scena in questi ultimi mesi di Serie A. I freddi numeri della classifica recitano quinto posto, otto vittorie fatte, otto pareggi e tre sole sconfitte. Il tutto con la terza miglior difesa del campionato (16 reti subite), dietro Juventus (12) e Inter (9). Con 22 reti fatte gli emiliani sono però anche la squadra che segna meno delle prime nove dell’attuale generale in A. Le percentuali di stile di gioco (che non rispecchiano i valori assoluti, sia chiaro, ma si basano sull’analisi interna delle caratteristiche della squadra) vedono il Bologna come una squadra in cui la fase di costruzione e dominio palla sono marcati. Il “full control” sarebbe la ricerca del controllo totale del campo (formato da costruzione e dominio palla + pressing elevato) e deriva in gran parte dalla fase di possesso, sviluppata soprattutto dai ragazzi di Motta su passaggi corti. Nella grafica sotto riportata al di là delle percentuali sullo stile di gioco dei rossoblù emiliani troviamo anche il dato sul npxGD, che abbiamo già trovato in altre analisi e che altro non è che la differenza tra due squadre nello stesso match per chiare occasioni da rete costruite esclusi i calci di rigore. Il Bologna ha avuto alcune partite dove a costruire di più del costruito, specie contro alcune big (Atalanta, Napoli e Inter), ma in alcuni casi ha fatto meno punti rispetto a quanto creato (Genoa, Fiorentina in campionato, Verona e Milan).
Costruzione del Bologna e difesa bassa del Cagliari
Analizzando lo storico dati, si può presumere che il Cagliari potrebbe lasciare il pallino del gioco al Bologna, come si evince dal PPDA (passaggi concessi all’avversario in ripartenza prima di un efficace azione difensiva) e dai passaggi subiti negli ultimi 35 metri (grafico 2). Solo il Sassuolo concede di più in costruzione a un avversario rispetto ai rossoblù di Ranieri. Al contrario il Bologna è la quinta squadra che concede meno passaggi all’avversario in costruzione dal basso. I rossoblù, dopo il Genoa, per tutto il girone d’andata della Serie A sono stati la seconda squadra che ha concesso più passaggi negli ultimi 35 metri di campo, dato in cui comunque rispetto ad altri non brilla neanche la squadra di Thiago Motta.
come detto a inizio analisi, il Bologna è una squadra che predilige il controllo della partita con il pallone tra i piedi e raramente, se non praticamente mai, usa l’attacco diretto come propria arma tattica. Non stupisce quindi che la squadra di Motta sia la formazione di tutta la Serie A che ricorre meno ai lanci lunghi in relazione ai passaggi fatti (grafico 3). Al contrario il Cagliari di Ranieri è la seconda squadra del campionato per percentuale di lanci lunghi fatti nel totale della propria gestione del pallone. Dietro solo al Verona. Un dato questo che se vogliamo ci sottolinea in maniera ancora più evidente l’animo praticamente agli antipodi di Cagliari e Bologna nella gestione della sfera.
Tipologia di difesa e lavoro sulle ripartenze
A livello difensivo, nonostante il susseguirsi di alcuni errori di reparto o singoli che hanno portato a dei gol evitabili in questa prima parte di stagione, Il Cagliari ha comunque mostrato una buona efficacia difensiva contro gli attacchi manovrati (grafico 4) e una chiave di volta del match potrebbe essere l’equilibrio tra le buone caratteristiche di ripartenza del Cagliari (che vedremo nel grafico 5) e la buona efficacia del Bologna nel contenere le ripartenze avversarie (sempre nel grafico 4). Detto in maniera più terra a terra è probabile che Ranieri, senza Oristanio e Luvumbo, possa anche alzare qualche giocatore di strappo sulla linea della trequarti per dare maggiore brio alle situazioni di contropiede dei suoi per mandare più in difficoltà gli emiliani in un dato dove comunque fin qui hanno fatto discretamente. La soluzione potrebbe essere quella di alzare Nandez di qualche metro?
Sempre su questo tema, vediamo anche il dato della percentuale di conclusioni fatte su situazione di contropiede. Il Cagliari è la sesta miglior squadra per tiri arrivati da una ripartenza, nello specifico nel 34,17% dei casi di transizione rapida i rossoblù sono andati alla conclusione. Riuscire a sfruttare al meglio gli attacchi diretti, magari su recupero palla nella propria metà campo con il Bologna scoperto potrebbe essere una delle principali chiavi di lettura per Petagna e soci.
Corner
I calci piazzati tolgono, i calci piazzati danno. In questa prima parte di stagione il Cagliari ha avuto un rapporto di odio e amore con le palle inattive, specie i calci d’angolo. I sardi hanno preso tanti gol in questo modo, ma altrettanti li hanno fatti con questa soluzione da fermo. Non è un caso che sui calci d’angolo la squadra rossoblù sia la miglior quarta formazione per conclusioni fatte su schema dalla bandierina. Al tempo stesso il Bologna è la quinta rosa del campionato che ha subito maggiormente delle conclusioni arrivate da un corner a favore degli avversari. Insomma, i calci d’angolo potranno essere un fattore. Ma servirà attenzione per Dossena e compagnia per non trasformare un punto di forza in un punto di debolezza. Come è capitato altre volte.
Sfruttamento delle fasce
Prima abbiamo detto che una delle chiavi della sfida a favore del Cagliari potrebbe essere data dai compiti tattici affidati a Nahitan Nandez, tra l’altro l’uruguaiano è stato protagonista in settimana di una lunga lettera social (clicca qui per la news). Gli strappi e le ripartenze dell’ex Boca potrebbero fare male al Bologna, ma dove dovrebbe giocare Nahitan? Da finto trequartista o da esterno a tutta fascia? Alcuni dati della Serie A ci suggeriscono che una buona scelta per il Cagliari potrebbe essere quella di preferire, al di là dell’emergenza in avanti, un 4-4-2 o un 4-4-1-1 a un 4-3-2-1. Questo per provare a sfruttare con maggiore continuità le fasce. Detto che lo schieramento di due giocatore di gamba in un 4-3-2-1 permette anche il passaggio rapido al 4-3-3 in fase di possesso. Ma in quel caso chi farebbe coppia con Nandez? Per caratteristiche forse solo Azzi risponde a questi compiti tattici, potrebbe esserci Jankto, che però ultimamente è parso fuori dai suoi standard atletici. Il 4-4-2 permetterebbe di sfruttare al meglio i due centravanti in area (Petagna e Pavoletti) con l’attacco diretto sulla corsia esterna di destra e sinistra (Nandez e Augello o Nandez-Azzi) e poi con un cross. Il Cagliari d’altronde è la prima squadra in Serie A per cross fatti e Nandez è il quinto giocatore del campionato A per cross fatti (4,89 di media a partita).
Roberto Pinna