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Cagliari, tra colloqui e solite tentazioni: cosa succederà in panchina?

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Ore calde, una frase spesso abusata ma che calza a pennello con la situazione della panchina del Cagliari che verrà. Perché non bastano i risultati, o almeno non sono tutto per Leonardo Semplici. Una conferma non arrivata prima della sfida di San Siro con la salvezza in tasca, men che meno nella settimana che ha preceduto l’ultima di campionato contro il Genoa, infine il silenzio di Tommaso Giulini è rimasto tale anche dopo la sconfitta contro il grifone dell’ex Ballardini.

Le ragioni

Motivi differenti come le visioni per il futuro che partono da quanto deciso nel recente passato. Queste le cause che hanno bloccato e bloccano la conferma di Leonardo Semplici in panchina e che, contestualmente, hanno aperto i colloqui con i candidati alla sua sostituzione. Arrivato al posto di Eusebio Di Francesco per salvare la nave rossoblù in tempesta, il tecnico toscano chiederebbe una rivisitazione di quell’accordo firmato al suo arrivo. Bene il rinnovo grazie alla salvezza, meno bene che i termini restino quelli previsti quando ha deciso di mettere piede in Sardegna. Economico, ma non solo, anzi, soprattutto di durata. Che, in altri termini, vuol dire di fiducia. Il timore del tecnico toscano sarebbe infatti quello di vedere la propria posizione in bilico al primo soffio di vento del prossimo campionato, la sua volontà quella sì di restare in sella alla panchina del Cagliari, ma con la garanzia di un contratto di un ulteriore anno. Semplici pensa di meritare questo ulteriore step, parole sue, che non si limita al singolo campionato 2021-22. Perché l’ex allenatore della Spal non vuole lasciare, ma per farlo vorrebbe raddoppiare. E sente, legittimamente, di poter chiedere e non solo accettare ciò che già è stato messo nero su bianco. In fondo la salvezza ha dato una spinta anche al suo appeal e non mancano le società interessate nel giro di panchine alle porte nelle prossime settimane.

Alternative concrete

Se da una parte sarebbe previsto un incontro tra Semplici e Giulini nei prossimi giorni a Milano, dall’altro non mancano i concorrenti. E anche in questo caso l’agenda sembra essere piena per il presidente rossoblù. L’attuale allenatore nel frattempo tornerà nella sua Toscana in attesa di capire se i nodi sul suo futuro verranno finalmente sciolti, ma restano aperte anche le altre piste. Anzi, proprio le alternative alla panchina del Cagliari sembrano avere i favori del pronostico. Un po’ come accaduto in passato, così anche in queste ore Giulini sfoglia la margherita assieme al direttore sportivo di turno. Di Francesco e Liverani l’estate scorsa, Carli che perde la partita e saluta accasandosi a Parma. Ancora prima Maran e Juric, senza dimenticare l’ormai noto Rastelli-Gasperini con proprio Capozucca protagonista. Passano gli anni, ma i nomi tornano. Ivan Juric, ormai ex del Verona, è il favorito del direttore sportivo e prova l’allungo su Claudio Ranieri, il ritorno del cuore. Entrambi, però, non hanno solo il Cagliari sotto il balcone a cantare la serenata. Il tecnico dell’Hellas ha nel Torino la pretendente più agguerrita, un accordo che sembra ormai in dirittura d’arrivo ma per il quale il colpo di coda di Giulini potrebbe cambiare tutto. Programmi, aspetto economico, famiglia: Juric valuta questi aspetti e attende la controproposta del presidente rossoblù. Controproposta che potrebbe arrivare già nelle prossime ore, così come a inizio settimana sarebbe previsto un incontro con Claudio Ranieri.

Primo mattone

Entrambi i papabili hanno richieste importanti sia come società interessate sia dal punto di vista economico. Ranieri arriva da quel milione e 800mila all’anno di stipendio con la Sampdoria, Juric tratta con Cairo sulla base di due milioni a stagione. Con Di Francesco e Semplici ancora a bilancio – sempre che non trovino un’altra panchina – l’investimento per Tommaso Giulini sarebbe di quelli elevati. Sembra però che altre dinamiche siano in gioco, perché al contrario non si spiegherebbe il mancato accordo, se sarà così come sembra, con Leonardo Semplici. Una questione anche di incastri emotivi, di rapporti personali che incidono, senza dimenticare la presenza di Stefano Capozucca, vero deus ex machina della salvezza appena raggiunta. Ore calde, appunto, dalle quali dipenderà il futuro del Cagliari che verrà. Dopo una stagione di rincorsa e con il sospiro di sollievo finale, ma comunque negativa sotto tanti punti di vista, la prima mossa diventa fondamentale. Sbagliarla potrebbe creare, nuovamente, un effetto domino negativo che Giulini vuole assolutamente evitare.

Matteo Zizola

 
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