Il calciomercato è come una lunga e tesa partita di tennis. Un continuo botta e risposta, un punto da una parte e uno dall’altra del campo. Il dritto di un club e il rovescio di un altro. La battuta di un allenatore e la pronta contromossa di un presidente.
Anche in casa Cagliari questa strana estate di trattative, influenzate dal calcio in tempi di pandemia, il discorso è lo stesso. Con un nuovo progetto tecnico e dirigenziale che influenzano ancora di più le dichiarazioni relative ad acquisti e cessioni. Da una parte Di Francesco e dall’altra il presidente Tommaso Giulini. Alla sinistra della rete del campo un allenatore che vuole il massimo per mettere alle spalle una difficile esperienza alla Sampdoria, alla destra il numero uno di un club che arriva da due bilanci in rosso e che dal mercato più caro della sua storia, quello 2019-20, ha raccolto un pugno di mosche.
Al di là delle logiche strategie comunicative da calciomercato, Di Francesco e Giulini sembrano in campo per giocare la loro personale partita a tennis in chiave rinforzi. L’ex allenatore tra le altre di Roma e Sassuolo prima della sfida con la Lazio, poi persa 2-0, è stato chiaro: “Inzaghi aspetta nuovi innesti? Io ora ho avuto Godin ma anche io mi aspetto qualcosa da qui alla fine del mercato”. Dose rimarcata poi alla fine della sfida alla Sardegna Arena: “Ho bisogno di un leader, di un giocatore che sia allenatore in campo. Manca ancora qualche alternativa alla squadra”. Insomma Di Francesco in queste settimane è stato chiaro: Nainggolan più un esterno alto. Sembrano queste le mancanze che chiede di colmare al club.
Non sembra però dello stesso avviso Giulini, che durante la conferenza di presentazione di Diego Godin ha fatto intuire come il mercato del Cagliari sia quasi chiuso e possa esserci spazio solo a un’opportunità (Nainggolan o chi per lui). Un Giulini che ha rimarcato gli acquisti fatti, molti dei quali voluti espressamente dal tecnico, ma che ancora non sono diventati dei titolari nelle gerarchie dell’allenatore pescarese:
“Sul mercato ci sono ancora vari ragionamenti. Il ragionamento della società è che in un momento complicato abbiamo comunque speso una decina di milioni per Marin, per Zappa e per altri giocatori molto giovani. Da Tramoni a Luvumbo, che sono arrivati e sono stati giocatori richiesti e spero non siano qua per scaldare la panchina. Mi auguro di vederli in campo, mi auguro che non li abbiamo sottovalutati e che potranno dimostrare il meglio di quello che abbiamo pensato, tutti insieme, potessero dare quando li abbiamo presi. Non credo sia corretto in questo momento andare a giudicare questa rosa da queste due partite di campionato. Abbiamo fatto sette acquisti, incluso Godin, e credo che sette acquisti in un momento come questo bastano. Poi se ci sarà qualche occasione last minute, che si chiami Nainggolan o altro, proveremo a prenderla, compatibilmente con le tante uscite che dobbiamo ancora fare e che non è semplice fare“. Il risultato di questo botta e risposta lo darà tra qualche settimana il campo.
Roberto Pinna