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Cagliari-Semplici, matrimonio da fare in due: quanto manca al fatidico sì?

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Leonardo Semplici merita la riconferma sulla panchina del Cagliari? Domanda dalla risposta apparentemente scontata, ma che nasconde alcune trappole. Anche perché, non va dimenticato, il tecnico toscano ha un contratto fino al 2022 e pertanto, a rigor di logica, il quesito di per sé non dovrebbe essere nemmeno sul tavolo.

Dalle parole ai fatti
Ci sono però le parole che, come sempre, hanno un peso. Quelle del diretto interessato nel post partita contro il Milan, dopo un pareggio che ha confermato gli ottimi risultati che hanno portato a una salvezza miracolosa. “Mi auguro di fare un altro step, credo di essermelo meritato”. Difficile dare torto a Semplici, ma come da sue stesse dichiarazioni precedenti “i matrimoni si fanno in due”. E l’altra parte della coppia ha il nome di Tommaso Giulini che, nel prepartita della sfida di San Siro, ha sì usato quel “assolutamente” come a confermare Semplici sulla panchina rossoblù, ma senza andare oltre e quasi dribblando le domande sul tema. Riavvolgendo il nastro al comunicato con cui il Cagliari ha ufficializzato l’arrivo dell’ex allenatore della Spal al posto di Di Francesco, appare chiara la scadenza del contratto del tecnico toscano. “Il Cagliari Calcio comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Leonardo Semplici che ha firmato un contratto con il Club sino al 30 giugno 2022”. E allora perché i dubbi sul futuro? Manca, in sostanza, la conferma di quanto sarebbe stato messo nero su bianco a febbraio. E, lo dice il passato, i contratti hanno delle clausole difficili da conoscere e non sempre le scadenze indicate arrivano a compimento. Ma soprattutto al momento sembrano mancare le linee guida e le idee congiunte per ripartire insieme nella prossima stagione. Sarebbe stato bello sentirlo in maniera netta nel giorno della salvezza ma così non è stato. Arriveranno, o forse no, in quella che si annuncia una settimana di pianificazione e discorsi in formato 2021-22 per il club rossoblù.

Tra volontà e realtà
Leonardo Semplici sembrerebbe comunque aver segnato il passo dopo il pareggio contro il Milan. La sua volontà sarebbe quella di restare in Sardegna. Resta però da capire a quali condizioni, economiche e ambientali. Perché, come detto, il matrimonio si fa in due e ogni tassello deve essere al proprio posto senza non detti e con la convinzione totale di andare avanti insieme. Convinzione che, va detto, non è apparsa trasparire dalle parole di Giulini, anche se qui si entra nel campo delle sensazioni soggettive. Non per nulla nell’esultanza via social del presidente rossoblù la scena è stata tutta della squadra mentre nessuna menzione diretta è stata fatta ai meriti del condottiero. E anche ai microfoni di Sky Giulini non ha mai direttamente nominato Semplici. Senza dimenticare le parole dell’allenatore in merito alla squadra quando parla di “malcontento dentro lo spogliatoio. Si era creato qualche gruppo, non avevamo il coraggio di dirci in faccia certe cose. Soprattutto abbiamo finito di dare la colpa sempre agli altri”. Una situazione che ha coinvolto non solo i giocatori, ma anche il club.

Giorni clou
Quello che appare certo è che le prossime saranno ore decisive, come tutti i giorni che dividono il Cagliari dall’ultima gara di campionato contro il Genoa. Semplici vorrebbe giustamente veder riconosciuto il proprio lavoro, magari anche formalmente e non solo a parole. E se non dovesse accadere a Cagliari allora potrebbe cercare di trovare le conferme sperate altrove. Con un finale di stagione come quello che ha portato alla salvezza con i rossoblù che non può che aver aumentato il valore di un tecnico pronto a una nuova sfida, sia essa in Sardegna o nella penisola.

Matteo Zizola

 
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