“Questo sarà un mercato particolare, cercheremo soprattutto profili futuribili più che calciatori dal grande nome e dovremo tenere sempre un occhio attento alle spese perché arriviamo da due bilanci in rosso e una società come la nostra non può permetterselo”.
La voce, profetica se ascoltata il giorno dopo della chiusura del calciomercato di Serie A, è quella di Pierluigi Carta, nuovo direttore sportivo rossoblù che da un paio di mesi ha sostituito Marcello Carli. E in effetti di giovani di prospettiva, in questa sessione estiva di mercato ad Elmas, ne sono arrivati diversi. Zappa, Sottil, Luvumbo, Tramoni, Tripaldelli, Ounas. Alcuni, con la formula del pagherò o dello scambio, sono già dei calciatori rossoblù. Altri, come Sottil o Ounas, potrebbero diventarlo se il Cagliari decidesse la prossima stagione di esercitare il diritto di riscatto sul loro prestito.
Ci sono poi Marin e Godin. Il primo è il play fortemente voluto da Di Francesco e il vero investimento di questa sessione di mercato. Anche perché l’anno prossimo il Cagliari dovrà sborsare 10 milioni che andranno nelle casse dell’Ajax per il giocatore della nazionale rumena. Una scelta importante per una squadra che ha guardato al mercato con estrema attenzione. Godin è la classica eccezione che il Cagliari di Giulini si concede ogni estate. Il colpo a effetto per la piazza. Il caudillo richiesto anche dal tecnico per carisma e leadership in campo.
A parte Godin però la linea del risparmio è stata seguita. Tanto che per Nainggolan si è sempre proposto all’Inter un investimento al ribasso rispetto alle pretese nerazzurre. Se consideriamo solo i movimenti di questa sessione il Cagliari potrebbe anche aver guadagnato qualche milione ma in realtà a bilancio tra spese e entrate il segno per ora sarà ancora in rosso. La seconda tranche di Barella alleggerirà in parte i quasi 30 milioni dei riscatti di Rog e Simeone, ma ci sono anche i prestiti onerosi, il milione più bonus per Luvumbo e il milione e mezzo per i due fratelli Tramoni da considerare. Tutto sommato però il Cagliari è sicuramente riuscito ad evitare le spese folli per la rosa della passata stagione.
Più complicato il piano sul monte ingaggi. Il Cagliari non è riuscito a sfoltire la rosa per abbassare quei quasi 46 milioni di ingaggio totale della squadra nel 2019-20. È andato via Nainggolan con i suoi 3 milioni ma la cifra è stata riempita da Godin. I saluti di Mattiello, Deiola, Rafael, Cacciatore, Pellegrini, Cigarini, Ionita e Castro hanno portato a un risparmio vicino ai 4 milioni. Ma i tanti arrivi, alcuni anche con stipendi significativi come Marin e Ounas, porteranno a un risparmio minimo rispetto alla scorsa stagione. Il Cagliari resta dunque una delle prime 7-8 squadre per monte ingaggi totale. Un peso che costringerà ancora di più la squadra di Di Francesco a non andare troppo lontana da quel decimo posto in classifica che più di una volta il presidente Tommaso Giulini ha dichiarato essere una sorta di scudetto per questo Cagliari.
Roberto Pinna