Riavvolgere il nastro, tornare al passato, riascoltare le parole. Guardare al futuro prossimo, quello di un’estate che potrebbe passare dalle valigie tenute vuote nonostante tutto, a essere pronte per essere riempite. Un filo rosso, dall’agosto del 2019 a oggi, maggio 2021, fino ai mesi a venire che daranno il loro verdetto.
Chiave salvezza
Dentro o fuori, permanenza o addio. Un dubbio che resta, anche se c’è quella promessa a segnare il passo. E si sa, ogni promessa è debito. Senza dimenticare quanto detto al momento dell’arrivo. Nahitan Nández è da sempre uomo mercato del Cagliari, fin dal suo acquisto dal Boca Juniors, il più costoso della storia rossoblù. Premessa, al momento non esiste sul tavolo nessuna offerta concreta per il León, parlare di un 2021-22 in Sardegna ha lo stesso valore di dire il contrario. Però, ed è un però importante, esiste un accordo verbale tra il presidente Giulini e il giocatore. Salviamoci insieme e poi possiamo parlare di cessione, questa la promessa di massima. E Nández ha messo la sua firma in calce alla rimonta che ha permesso al Cagliari di restare in Serie A. Il gol di Napoli, i due assist di Benevento, le prestazioni che dalla gara contro l’Udinese in poi hanno segnato il passo chilometro dopo chilometro, a tutta fascia o come ala, fintare il cross e via dentro l’area a creare. “Le partite più belle per lui sono quelle più difficili” furono le parole del suo agente Pablo Bentancur il giorno della presentazione di Nández alla Sardegna Arena, 12 agosto 2019. Questo finale di stagione ha confermato quella frase, ma non solo.
Vecchi rifiuti
Nández è stato cercato, con offerte concrete, in due occasioni. Il suono delle sterline ha tentato sia il giocatore che il Cagliari, perché le proposte del West Ham prima – gennaio 2020 – e del Leeds poi – tardo settembre dello stesso anno – erano di quelle da far girare la testa. I soldi però non sono tutto, né per il León e tantomeno per Tommaso Giulini che magari avrebbe anche accettato le avances arrivate da Oltremanica, ma i tempi stretti di fine mercato – in entrambi i casi – hanno fatto optare per il no. Ora, dopo due stagioni in maglia rossoblù, tornano alla mente le parole del suo agente alla presentazione alla Sardegna Arena. “Lui viene per fare uno, due anni al massimo, per poi passare ad una squadra più importante”. Quella squadra sarebbe potuta essere anche il Cagliari stesso, chissà, se solo avesse messo gli occhi sull’Europa. E se i soldi non sono tutto, comunque aiutano, anche se ciò che conta al momento sono gli obiettivi. Ciò che è stato rispedito al mittente in passato oggi difficilmente verrebbe rifiutato. Su tutti il Leeds di Bielsa, in piena bagarre per un posto in Europa dopo una Premier League giocata ad altissimi livelli per una neopromossa, quell’Europa che il West Ham di David Moyes ha in mano da tempo.
Dopo la Copa
E poi c’è l’Italia, la fila che cresce e che dopo Inter, sempre attenta, e Roma, che con Mourinho ha lasciato il passo al momento, vede anche la Lazio interessata al León. Senza dimenticare la valutazione importante, perché al netto di una clausola da 36 milioni di euro che entra ed esce dal gioco, la richiesta del Cagliari difficilmente scenderà sotto i 30 milioni di euro. Inoltre, con la Coppa America dietro l’angolo, il valore del giocatore potrebbe anche lievitare. Ed è proprio la competizione che si svolgerà tra giugno e luglio in Colombia e Argentina a essere la chiave di volta del futuro di Nández. Protagonista con la maglia dell’Uruguay del maestro Tabarez, il numero 18 rossoblù attenderà probabilmente il rientro dal Sudamerica per decidere del proprio futuro, quando quella fila già lunga di pretendenti potrebbe diventare ancora più ampia, aggiungendo club spagnoli che pur se defilati hanno comunque messo gli occhi su Nández come ad esempio il Siviglia.
Il Cagliari dal canto proprio può mantenere la pazienza e attendere l’evolversi della situazione, con la consapevolezza di avere tra le mani una pepita d’oro che, anche nella peggiore delle ipotesi chiamata cessione, regalerà liquidità vitale per costruire il futuro.
Matteo Zizola