“Abbiamo una rosa di 14-15 giocatori e andiamo avanti con questi fino a fine stagione”. Firmato Walter Zenga. Il Cagliari in questa ripresa ha dato l’impressione di essere costantemente in emergenza tra infortuni, turnover e squalifiche. Anche nella gestione dei cambi l’Uomo Ragno, così come fu anche sotto la guida Rolando Maran, spesso non ha usufruito di tutte le sostituzioni a disposizione. Situazione capitata anche nell’ultimo pareggio 1-1 tutto cuore in 10 contro 11 alla Sardegna Arena contro il Sassuolo. Tutti segnali che sembrano far pensare a una rosa corta, con poche alternative ai titolari. Eppure i rossoblù con 31 giocatori utilizzati in questa Serie A sono la squadra che ha mandato in campo più calciatori dopo il Genoa (34) di tutto il campionato.
40 giocatori in stagione
Il Cagliari ha dato, e sta dando, l’impressione di avere poche soluzioni dalla panchina eppure se andiamo ad analizzare tutti i giocatori messi in distinta dai rossoblù in questa Serie A troviamo 40 diversi calciatori. E se consideriamo anche la Coppa Italia troviamo 32 giocatori diversi scesi in campo, vista la partecipazione di Aresti nel primo turno con il Chievo Verona. E a proposito di portieri solo in questa stagione, ancora da concludersi, il Cagliari in tutte le competizioni ha schierato 4 diversi numeri uno. Un fatto curioso che, al di là della sfortuna dell’infortunio di Cragno, dà la concreta percezione di una rosa tra le più lunghe della Serie A. E allora se i rossoblù si ritrovano ora con poche scelte durante le partite e con gli uomini contati nelle rotazioni in allenamento qualcosa non ha funzionato. Sia a livello di gestione, di creazione e anche di comunicazione della rosa.
La gestione della rosa
Direte voi, che c’entra la comunicazione con la percezione che può o meno dare una rosa? Prendiamo il caso di Simone Pinna. Novanta minuti da titolare in Serie A, poi più nulla. Eppure subito dopo la gara contro il Brescia il club lo ha utilizzato come testimonial per i giovani. Come esempio della bontà del passaggio a Olbia per crescere, ma nella realtà dei fatti, poi, a lui è sempre stato preferito Cacciatore. Un giocatore in scadenza che nel momento della ripresa non è stato nemmeno salutato dopo il mancato accordo di mini rinnovo fino alla fine di agosto. Così come Pinna il Cagliari in stagione ha avuto e ha in rosa alcuni giocatori che sembrano parti estranee al progetto. Pensiamo a Paloschi, lodato per l’atteggiamento in allenamento ma costantemente lasciato in panchina. Oppure a Deiola rimasto a Cagliari in estate solo per fare qualche apparizione e poi essere girato a gennaio al Lecce.
Quei strani migliori 11
E a Zenga va dato merito di aver valorizzato alcuni giocatori, almeno a livello di presenze, che fino a qualche mese fa erano dei veri e propri oggetti del mistero. Pensiamo a Mattiello, Lykogiannis e Birsa. La stranezza del progetto legato alla rosa si vede anche analizzando i primi undici stagionali per presenze. Il primo è Joao Pedro, e sul brasiliano c’è poco da discutere. Il secondo è Nandez, acquisto record del passato mercato che per il Cagliari dovrà rappresentare una plusvalenza. Il terzo è il Cholito. Il quarto Pisacane, che a discapito dei 34 anni e di alcune critiche ricevute resta la chiamata più affidabile di un reparto difensivo che andrà rifondato. Il quinto è Rog e il sesto Nainggolan, un giocatore non di proprietà. Il settimo è Klavan, in scadenza e praticamente ai saluti dopo il mini rinnovo fino ad agosto. Ottavo Pellegrini, altro giocatore non di proprietà. Nono Ionita, combattente silenzioso che ogni stagione risulta fondamentale nelle rotazioni anche se all’orizzonte c’è un rinnovo non semplicissimo. Decimo Olsen, osannato e poi dimenticato nel giro di 24 ore. Undicesimo Cigarini, praticamente fuori rosa da una settimana per una lite con Zenga, dopo un accordo last-minute trovato il 30 giugno con la società.
Nodo ingaggio e futuro
Insomma, il Cagliari ha una rosa fintamente lunga. Ha schierato più giocatori di tutti, tranne il Genoa, ma da Maran a Zenga ogni allenatore che si è seduto sulla panchina rossoblù ha faticato a trovare la giusta qualità nelle rotazioni. Una rosa lunga che pesa come un macigno anche alla voce ingaggi, dove il Cagliari è la settima squadra per spese per i giocatori di tutto il campionato. Un aspetto da non dimenticare a fine stagione per trarre i giudizi a campionato concluso. E un aspetto che non dimenticherà il club per la creazione del nuovo progetto per la prossima Serie A. Un progetto che probabilmente partirà da una nuova guida tecnica ma che dovrà soprattutto partire dalla creazione e dalla gestione di una rosa magari meno lunga ma sicuramente meglio amalgamata di quella vista negli ultimi tempi.
Roberto Pinna