Chiamatelo, se volete, ritorno al futuro uruguaiano.
Comodamente seduto sulla sua inedita DeLorean rossoblù, Diego Godin ha da poco dato inizio al quarto episodio della famosa saga con protagonisti Marty McFly e il dottor Emmett Brown. Il centrale del Cagliari è letteralmente tornato indietro nel tempo, ripescando nel suo passato una di quelle grandi prestazioni che lo hanno reso per anni uno dei principali difensori dell’intero panorama calcistico europeo per poi riproporla in campo contro l’Atalanta. Errori ridotti al minimo, attenzione costante, atteggiamento da leader e un personalissimo duello con Zapata portato a casa nonostante l’amaro k.o. nel finale con la Dea. Dopo un inizio d’avventura in Sardegna non troppo fortunato, il Faraone sta cercando di prendere per mano la difesa isolana per condurla verso quella terra felice chiamata salvezza.
Solidità
Primo tra gli uomini di Di Francesco per passaggi positivi (37), lanci (9), contrasti vinti (3), palloni intercettati (4) e sfere giocate (66). Numeri che, tradotti in poche parole, hanno fatto di Godin il migliore in campo nell’ultimo impegno di campionato con i nerazzurri di Gasperini. Attento e preciso anche nella precedente sfida in casa della Lazio del solito, decisivo Ciro Immobile, il centrale uruguaiano sembra essere stato quasi rigenerato dal passaggio di Di Francesco ad una difesa a tre composta, fra gli altri, dal giovane Walukiewicz e dal neoarrivato Rugani. Quasi un paradosso per un giocatore che, nonostante le ottime prestazioni messe in campo in maglia Inter sul finire della scorsa stagione, aveva recentemente evidenziato qualche difficoltà nell’adattarsi a questa particolare tipologia tattica.
K.o. per 1-0 contro la Lazio e stesso risultato contro l’Atalanta. Risultati negativi che non hanno cancellato – ma, di fatto, aggravato – la pesantissima crisi di punti in casa Cagliari. Mentre la casella ultimo successo continua malinconicamente a segnare la data 7 novembre 2020, negli ultimi due match di A il Cagliari sembra però aver imboccato la strada che porta a quella solidità difensiva mancata nelle precedenti giornate. Merito della ritrovata condizione di un Godin che, in stagione, era già stato costretto a cinque turni di stop causa positività al Covid-19 e a saltare le sfide con Napoli e Benevento a causa di un affaticamento muscolare. Ma non solo.
Completarsi
“La questione tecnica ha influito nella mia scelta”, aveva detto Rugani nel giorno della sua presentazione ufficiale in rossoblù. Subito titolare con la Lazio, il difensore di proprietà della Juventus è riuscito a riscattare con l’Atalanta l’opaca prestazione nell’esordio dell’Olimpico. E non è un caso se, come riportato dalla piattaforma Vizi, l’ex Rennes abbia finora fatto registrare una media di 5 duelli vinti a partita e una percentuale totale del 73,58%. Esattamente 3,88 in più proprio rispetto al compagno di reparto Godin grazie al quale, tuttavia, è sembrato riuscire quasi a completarsi tatticamente e tecnicamente all’Arena con l’Atalanta. Tanto diversi ma imprescindibili e compatti nella nuova, solida difesa a tre di Di Francesco, insomma.
Con un Godin in più e una ritrovata maturità difensiva centrata. Il countdown in vista del decisivo scontro salvezza col Torino è già partito. E il tecnico rossoblù è pronto ad affrontare la prossima, importante sfida provvisto delle sue nuove armi.
Alessio Caria