Un giocatore di sacrificio, un ragazzo che lotta e corre, un calciatore dedito al bene della squadra. Tutte belle frasi e complimenti di circostanza, se di professione non fai l’attaccante. Tutti discorsi molto usati in stagione sul Cholito Simeone, la volontà di aiutare la squadra, che c’è ed è innegabile, che nasconde però una netta involuzione dell’argentino del Cagliari sotto porta.
Calo
L’inizio di questa Serie A per l’ex Genoa e Fiorentina era stato quasi perfetto. Una partenza del campionato con Di Francesco sulla panchina del Cagliari da incorniciare: cinque gol nelle prime sei giornate. Sembrava l’anno della definitiva consacrazione per il figlio del Cholo anche in terra sarda. Dopo la stagione d’esordio chiusa in maniera positiva con 37 partite e 12 reti. Invece dalla settima giornata in avanti Simeone ha iniziato un percorso, fatto di continui sali e scendi, che lo sta portando a rendere meno delle aspettative di inizio anno. La prima difficoltà è stata la positività al coronavirus di fine novembre. Due gare saltate, contro Spezia e Verona nel girone d’andata, ma più di un mese lontano dalla giusta condizione. Con la prima partita post Covid giocata per almeno 70 minuti arrivata solo in casa della Roma (sconfitta dei suoi 3-2) sotto Natale. Nell’anno nuovo la crisi del Cagliari di Di Francesco non ha aiutato e il Cholito ha perso sempre di più la via del gol. Con il cambio in panchina e l’arrivo di Semplici sono mutate anche le gerarchie e lui, titolare inamovibile dei rossoblù, si è ritrovato a giocare tre sole volte dal primo minuto su undici totali. Contro Bologna, Juventus e Roma. Pavoletti è diventato il titolare e ora al Cholito non resta da capire cosa sarà di questa stagione nelle ultime fondamentali quattro prove di campionato per i sardi che valgono una salvezza.
Futuro
La partita contro la Juventus, nonostante la sonora sconfitta per 3-1 del Cagliari alla Sardegna Arena, sembrava poter rappresentare un punto di svolta per il Cholito. Il ritorno al gol, quattro mesi e mezzo dopo l’ultima volta, sembrava la classica rottura dell’incantesimo per l’attaccante argentino. Ma è stato un fuoco di paglia perché Simeone non ha ritrovato continuità sotto porta. Nel frattempo negli ultimi mesi non sono mancate le interviste a media e quotidiani internazionali, dove la punta classe ’95 non ha evitato di sottolineare quanto gli piacerebbe in futuro giocare in Liga o in Premier League. Frasi che ci stanno, normali ambizioni personali, ma che la piazza male ha digerito nel momento di massima difficoltà in campionato. La domanda lecita da porsi dunque è: quale sarà il futuro del Cholito in Sardegna? L’amore che fa perdere la testa con Cagliari non sembra essere mai nato ma al tempo stesso questa nuova stagione in chiaroscuro ha abbassato, e non poco, le quotazioni dell’argentino sul mercato. Il Cagliari l’anno scorso su di lui ha investito una cifra importante, vicina ai 15 milioni di euro, e non può concedere sconti a nessuno. Ma pare evidente che una delle priorità è provare a recuperare il Cholito in campo. Per avere un attaccante duttile, ma anche prolifico, per il futuro oppure per riuscire a fare cassa da una sua eventuale cessione.
Roberto Pinna