Il valzer è solo agli inizi. Un passo avanti, uno indietro, via di lato. Quando tutto sembra andare in una direzione, ecco il cambio di rotta, in un ballo di fine anno nel quale mancano ancora re e regina. Ovunque, senza esclusione a parte le solite eccezioni a confermare la regola.
Panchine bollenti
Il Cagliari non è solo nel giro vorticoso di panchine che sta coinvolgendo quasi tutta la Serie A. Chi ha aspettato la scorsa estate, prudenza da pandemia, oggi non vuole più attendere. Nuovo anno zero, la società rossoblù potrebbe non fare differenza, anzi. E nell’effetto domino fatto di tessere che muovono quelle successive, la corsa alla guida del Cagliari resta serrata e non priva di colpi di scena. Avanzamenti, improvvisi stop, rilanci altrui, candidati nascosti nell’ombra. Leonardo Semplici è parte del gioco degli incastri, il suo nome tornato alla ribalta con la salvezza ottenuta in Sardegna da subentrante, la società rossoblù che nicchia sulla conferma, ma anche il tecnico toscano che gioca le proprie carte su più tavoli. Udine, Genova, la conferma a Cagliari. Giulini nel frattempo incontra, valuta, offre, attende.
Nomi e battaglie
Ivan Juric, così arriva voce dalle parti di Torino, sarebbe vicinissimo ad accettare la corte granata. Nonostante l’ultimo tentativo del Cagliari di scippo. Il quasi ex tecnico del Verona sarebbe così pronto a spostarsi dal Veneto al Piemonte, lasciando così il duo Giulini-Capozucca a nuove riflessioni. Anche perché senza l’incontro risolutore con Leonardo Semplici, in un senso o nell’altro, diventa difficile procedere al cambio in panchina. E gli incontri non finiscono qui, perché resta viva l’opzione Claudio Ranieri, bloccato da tempo dal presidente rossoblù e che senza alcuna fretta, dall’alto della sua esperienza e del suo appeal anche oltreconfine, attende di capire se il suo ritorno in Sardegna possa diventare realtà. Un passo in avanti, uno indietro, uno di lato, il valzer continua e la musica non si ferma. La melodia raggiunge anche le orecchie di Vincenzo Italiano, come anticipato dall’Unione Sarda. L’allenatore fresco di salvezza con lo Spezia è profilo che piace e non da oggi. Il suo ruolo di incomodo a sorpresa era apparso anche quando la corsa tra Liverani e Di Francesco della scorsa estate sembrava arrivata a una fase di stallo. E così anche in questi giorni il suo nome torna di moda, non senza motivo. Anche nel suo caso un famigerato incontro c’è stato, senza però andare avanti con le questioni formali.
Tempus fugit
Sfogliando la margherita i nomi uno a uno vanno e vengono, come in un incantesimo con petali che tornano al loro posto anche dopo essere stati staccati dal gambo. Semplici attende in Toscana, pronto al viaggio verso Milano per chiudere nel bene o nel male il ballo della conferma. Juric ha la macchina accesa e pronta a imboccare l’A4 in direzione Torino, nonostante un aereo rossoblù pronto a portarlo a Cagliari e che resterà sulla pista fino all’ultimo. Claudio Ranieri, da esperto navigatore, attende sereno, la possibilità di chiudere il cerchio iniziato trent’anni e oltre or sono lo stuzzica ma non è un obbligo. Italiano il colpo di coda, anche se la permanenza in Liguria o la pista Sassuolo sembrano quelle più probabili. Una cosa appare certe in tutto questo bailamme. Restare con il cerino in mano è un rischio troppo grosso per il Giulini, chi ha tempo non aspetti tempo. Semplici o chi per lui, la scelta va fatta, convinta, veloce, condivisa.
Roberto Pinna