L’analisi sul momento complicato vissuto dalla squadra di Stefano Udassi, uscita sconfitta di misura dal derby di Sassari contro la Torres.
Ritrovare la spensieratezza. Questo il mantra in casa Latte Dolce imposto dal tecnico Udassi dopo la sconfitta per 1-0 nel derby contro la Torres. E la spensieratezza di fatto è stata la forza dei biancoblù negli ultimi anni. L’assenza di pressioni che ha permesso alla società sassarese di crescere con calma fino a diventare in estate una delle corazzate del girone G della Serie D con una campagna acquisti di tutto rispetto.
DIECI PUNTI DALLA TURRIS – Con spensieratezza il Latte Dolce aveva iniziato alla grande il campionato dando nella prima parte di stagione la chiara impressione di poter dominare il proprio girone senza troppi patemi. Poi però qualcosa si è incrinato e quando le pressioni per il primato in classifica sono aumentate la squadra di Udassi ha fatto alcuni passaggi a vuoto. Ora i ragazzi capitanati da Cabeccia si ritrovano a 10 punti dalla capolista Turris ma ancora non tutto è perduto anche perché la squadra sassarese ha l’organico di qualità ed esperienza per ribaltare il recente andamento altalenante. Il dilemma ora è capire se per ritrovarsi a questo Latte Dolce basterà puntare sulla spensieratezza di un tempo oppure servirà una svolta più significativa sotto il profilo del gioco, della mentalità e anche una mano dal mercato.
GIOCO CHE LATITA – Nelle ultime giornate di fatto il gioco del Latte Dolce di spensierato ha avuto poco. Nella gara con la Torres, ma anche nelle precedenti sfide di dicembre, la squadra di Udassi è spesso rimasta in partita grazie alla qualità dei suoi singoli ma difficilmente ha dato l’impressione di poter essere in grado di gestire per 90 minuti una partita. Il Latte Dolce, come successo anche nel derby, crea diverse occasioni per andare in porta ma quasi tutte con episodi: calci da fermo o tentativi dalla lunga distanza. Nonostante una squadra super offensiva schierata con tre fantasisti a sostegno di una punta contro la Torres il Latte Dolce ha costruito poche occasioni da gol da palla in movimento. In questo Udassi, che da attaccante di razza non dovrebbe avere problemi, dovrà ridimensionare i suoi.
LE PAROLE DI CABECCIA – Da capire comunque se la medicina della tranquillità invocata da Udassi trovi d’accordo tutti i senatori della squadra. A fine partita infatti il capitano Cabeccia dopo la sconfitta ha rimarcato la sua voglia di partite con la pressione alta come quella contro la Torres: “Firmerei adesso per giocarne 34 l’anno di gare come questa”. Forse quindi per ritornare ad essere una delle squadre più in forma del girone il Latte Dolce più che nascondersi nella spensieratezza che l’ha portata a crescere in questi anni dovrebbe guardare in faccia la realtà e iniziare ad esaltarsi nella pressione per un campionato che deve vederla tra le protagoniste. Anche perché la forza per esserlo nuovamente c’è.
Roberto Pinna