La Serie A si divide. Tutti pensano prima alla salute ma subito dopo partono i ragionamenti su come e quando concludere il campionato. Un argomento difficile che sta dividendo i presidenti delle società. C’è chi spera in una pronta ripresa in estate, se l’emergenza Covid-19 fosse alla spalle, come Claudio Lotito, numero uno della Lazio. E c’è chi invece considera ormai definitivamente conclusa la Serie A 2019-20, come Urbano Cairo del Torino. In questo contesto quali sono le speranze del Cagliari?
Il nodo Zenga
L’umore ai piani alti in casa Cagliari, come riporta anche Il Corriere dello Sport, è quello di andare avanti con la stagione in corso. Il presidente Tommaso Giulini spera in una ripresa della Serie A 2019-20 non appena la crisi data dal nuovo coronavirus sarà alle spalle. Sono diversi i motivi che spingono il Cagliari a voler giocare. Su tutti il nodo allenatore. Sì perché i rossoblù sono stati previdenti, inserendo una clausola nel contratto di Walter Zenga relativo al taglio dello stipendio in caso di stop al campionato per il virus, ma di fatto si ritrovano in una situazione scomoda in panchina. L’Uomo Ragno ha sostituito Rolando Maran ma di fatto oltre a qualche allenamento e all’amichevolina con l’Olbia non ha mai guidato la squadra. Zenga che nel suo contratto ha anche un’opzione: il rinnovo fino al 2021 scatta in caso, almeno, di ottavo posto in classifica. Normale che in questo scenario il Cagliari voglia giocare per capire come la squadra ha reagito al cambio in panchina e altrettanto normale che il nuovo tecnico voglia scendere in campo per guadagnarsi la conferma o per lo meno rilanciare la propria carriera in Serie A. Se non si giocasse, infatti, è forte l’ipotesi di un reset definitivo in casa rossoblù. Nuovo tecnico, rivoluzione sul mercato e inizio di un nuovo progetto.
Il Centenario
Aspetto non secondario nella volontà di ripresa del campionato da parte dei rossoblù è il significato dell’anno 2020. Il Centenario e i 50 anni dallo scudetto del 1969-70. Due date troppo importanti. Due appuntamenti che il Cagliari aspettava da tanto tempo e per i quali stava organizzando diverse iniziative. Per ora, giustamente, è tutto in stand-by ma i rossoblù sperano di uscire in tempo dall’emergenza per festeggiare, e la carica positiva per aver sconfitto il virus sarebbe doppia.
Mercato
Banalmente al Cagliari una ripresa del campionato servirebbe anche in ottica mercato. Gli esperti del settore, e lo stesso direttore sportivo Marcello Carli sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, lo ripetono da giorni: “se non si gioca il prossimo mercato vedrà una netta svalutazione dei giocatori”. Il Cagliari ha fatto pesanti investimenti la scorsa estate e alcuni di questi sono pensati giustamente in un’ottica di plusvalenza. Pensiamo per esempio a Nandez. Uno stop definitivo di tutti i campionati in Europa difficilmente farebbe recapitare in casa Cagliari delle proposte da 35-40 milioni di euro come successo a gennaio. Quando il West Ham bussò alla porta dell’uruguaiano. Ma il discorso vale anche per giocatori che hanno fatto una stagione importantissima come Joao Pedro. Quando si decideranno le sorti di questa stagione il brasiliano sarà chiaramente uno dei pezzi pregiati dei rossoblù dato il campionato da record. E venderlo a 28 anni a una cifra importante potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per il Cagliari. Certo che con lo stop e il pesante taglio economico per i club sarebbe difficile pensare a delle aste su JP10.
I giovani
Cagliari che spera in una ripresa non solo della Serie A ma anche della Primavera, e a catena di tutti gli altri campionati. Aspetto questo che al momento pare davvero complesso se non ai limiti dell’impossibile. Ovvio che il Cagliari voglia mettere a frutto una delle migliori stagioni della sua storia in Primavera. Non solo per un fattore di prestigio ma soprattutto per capire come muoversi con i suoi giovani talenti allo start del prossimo campionato. Il futuro dell’Olbia e dell’intera Serie C disegnerà gli scenari. Attenzione però perché se ci fosse minore spazio in altre squadre per i prestiti della prossima stagione il Cagliari potrebbe anche pensare di lanciare qualche giovane in prima squadra. Un’idea che permetterebbe di ovviare ai problemi di bilancio che per forza di cose tutti i club avranno dopo l’emergenza Covid-19. Certo per permettersi un Carboni, un Ladinetti, un Gagliano o un Marigosu costantemente nel giro dei grandi servirà un progetto adatto alla loro maturazione. Zenga in questo senso si è già portato avanti. Ha chiamato i primi due dell’elenco e in caso di ripartenza con un calendario molto fitto vorrebbe aggregarli con la prima squadra.
Roberto Pinna