Un vecchio adagio del calcio è che la migliore difesa sia l’attacco. Nella prima parte della stagione sembrava che il Cagliari di Di Francesco potesse confermarlo, poi tra ricerca di equilibrio e l’arrivo di Leonardo Semplici in panchina la filosofia è diventata diametralmente opposta.
Sterilità
Ventuno gol in quattordici partite nella parte 2020 di questa stagione, dieci in sedici nel 2021. Se da un lato la difesa ha avuto un rendimento in crescendo, dall’altro la fase offensiva ha perso via via in pericolosità e soprattutto in efficacia. Nell’anno solare in corso, infatti, il Cagliari è in fondo alla classifica delle reti segnate. Peggio del Benevento (13), del Parma e della Sampdoria (16), di Bologna, Udinese e Genoa (18). Un problema di attaccanti? Forse, ma non solo. Basta guardare le concorrenti per capire che ciò che manca è il contributo in termini di reti anche degli altri reparti.
No Joao no party
Come prima, più di prima. Joao Pedro è il goleador del Cagliari anche nel 2021. Metà delle dieci reti siglate dai rossoblù portano la firma del brasiliano, ulteriore conferma dell’importanza del capitano nell’economia della squadra dal punto di vista offensivo. Gli altri? Un gol a testa per Pavoletti, Rugani, Nainggolan, Simeone e Pereiro. A mancare però non sono solo i gol degli attaccanti, anzi, a essere assenti sono quelli che arrivano dagli altri reparti. Perché se Simeone si è bloccato, Pavoletti ha illuso con la zuccata di Crotone e Cerri si è confermato lontano dall’essere un cecchino, ecco che a compensare le polveri bagnate dei bomber dovrebbe arrivare il contributo di centrocampisti e difensori.
Esempi da seguire
Difficile che però si possa segnare con più giocatori se ad attaccare sono sempre i soliti noti. Tra un Nainggolan che oltre il gol di Genova ha difficoltà a trovare la porta dalla distanza, un Marin limitato nelle sue incursioni verticali e un Nández confinato in fascia, diventa complicato con uno schieramento difensivo riuscire a impensierire l’avversario di turno. Restando alle concorrenti, lo scatto dello Spezia in classifica è coinciso con l’assenza dal tabellino del trascinatore della prima parte di stagione. Nzola manca, Piccoli, Gyasi, Farias e Verde si sostituiscono all’angolano, ma anche i vari Maggiore, Erlic e ancora prima Pobega – per citarne alcuni – hanno messo il loro nome tra i marcatori. Il Benevento, che ha segnato 3 gol più del Cagliari nel 2021, non ha un centravanti estremamente prolifico, ma grazie a Ionita, Glik, Viola e i vari Sau, Caprari, Gaich e Lapadula è distribuito i marcatori su più giocatori raccogliendo 4 punti più dei rossoblù, dei quali 3 nello scontro diretto anche con il sigillo di Tuia, un difensore. Il Torino, principale concorrente del Cagliari per la salvezza, ha visto nel mercato di gennaio la propria chiave di volta, Mandragora e soprattutto Sanabria hanno compensato un Belotti non esattamente sui suoi standard. Zaza, Bonazzoli e su tutti Bremer hanno fatto il resto, assieme anche ad esempio ai singoli gol di Izzo e Singo all’alba del 2021.
Non è un caso che l’ultima vittoria del Cagliari sia arrivata su incornata di Rugani su azione d’angolo, così come l’ultimo punto dalla conclusione da fuori area di Radja Nainggolan. Infatti, oltre a una certa spregiudicatezza, a mancare sono le reti da calcio da fermo e quelle da tiri dalla distanza. Diverse soluzioni portano diverse opportunità, il Cagliari per compiere l’impresa titanica chiamata salvezza ha estremo bisogno di nuove frecce al proprio arco. Al contrario l’uomo del destino resterebbe il solo Joao Pedro, ma chiedere al brasiliano di salvare da solo la squadra sembra decisamente troppo.
Matteo Zizola