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L'esultanza della Torres

Torres: la risposta dei giocatori al presidente Sechi

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Dopo la dura lettera del presidente della Torres Salvatore Sechi, in merito alla richiesta dell’allenatore Mariotti e dei giocatori della squadra sassarese dei pagamenti relativi alle mensilità di marzo, e fino a giugno, 2020, è arrivata la risposta dei tesserati alla società militante in Serie D.

Il punto

Di seguito alcuni passaggi di una lettera inviata dai giocatori al club prima dell’esplosione del caso a livello mediatico. Questi i nomi dei calciatori e del tecnico coinvolti nell’iniziativa: “Indirizzo la presente a nome e per conto dei signori Alberto Cossentino, Vincenzo Guarino, Daniel Bilea, Alessandro Antonio Masala, Gabriele Pintori, Alessandro Vagge, Ador Gjuci, Alessio Virdis, Edoardo Colombo, Francesco Bianco, Davide Viale, Andrea Congiu, Michele Pisanu, Simone Milani, Marco Russu, Alessio Rizzi, Stefano Ruiu, Samuele Pinna, Marcos Luciano Sartor Camiña, Flavio Santarelli, Riccardo Pinna, Angelo Giacomo Demartis, Marco Mariotti, tutti tesserati della A.S.D. Torres”. La richiesta specificata è la seguente: “I miei assistiti, che lamentano il mancato pagamento di quanto contrattualmente pattuito in relazione alla mensilità di marzo 2020, manifestano forte preoccupazione in quanto, nel corso delle interlocuzioni avvenute con alcuni tesserati, intervenuti in delegazione di tutta la squadra, gli organi di quest’ultima avrebbero manifestato un netto rifiuto al pagamento non solo della mensilità predetta ma anche di quelle a scadere. Tale posizione è stata confermata pur nella consapevolezza della prossima contribuzione da parte della Regione Autonoma della Sardegna ai sensi della Legge n. 17/1999”. Secondo quanto riportato dalla lettera i tesserati hanno proseguito con l’invio della PEC poiché: “Non condividendo l’atteggiamento della Società, ritenendo infatti che una parte delle predette risorse debbano necessariamente essere destinate al rimborso in favore dei tesserati, ancor più in un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo, i miei assistiti chiedono che la Spett.Le Società in indirizzo voglia rivalutare la propria posizione, impegnandosi quindi alla corresponsione di quanto dovuto. Ciò anche in quanto i predetti signori, quotidianamente, continuano a prestare impegno e risorse per lo svolgimento degli allenamenti individuali in base alle tabelle ed ai programmi che ricevono. In caso di un mancato accoglimento di quanto in questa sede bonariamente richiesto i miei clienti si troverebbero costretti, loro malgrado, ad adire le vie legali”. Il passaggio relativo alla Regione, citata anche dal presidente Sechi: “La presente comunicazione, per doverosa ed opportuna conoscenza, viene inviata alla Regione Autonoma della Sardegna, la quale al contempo si interpella per valutare la possibilità di un pagamento diretto ai beneficiari miei assistiti. Il contributo che viene stanziato ed erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna annovera fra le sue finalità quello di ristorare i tesserati, così alleviando il carico delle società sportive. È quindi lampante l’ingiustizia che si perpetrerebbe se la Società, come paventato, trattenesse detti contributi così sottraendoli alla disponibilità dei diretti interessati. Preciso fin da ora che i signori Alessio Rizzi, Francesco Bianco, Alberto Cossentino, Daniel Bilea, Davide Viale Edoardo Colombo, Flavio Santarelli, Gabriele Pintori, Stefano Ruiu, Samuele Pinna, Riccardo Pinna, Alessio Virdis, per la mensilità di marzo u.s., hanno beneficiato dei contributi statali istituiti in occasione della pandemia. Si precisa ovviamente che detti soggetti non avanzano alcuna richiesta nei confronti della Società in relazione a detta mensilità”.

Le precisazioni dei giocatori

Dopo le parole di Sechi comunque i giocatori hanno deciso di precisare la loro posizione con un comunicato: “Noi sottoscritti, Alberto Cossentino, Vincenzo Guarino, Daniel Bilea, Alessandro Antonio Masala, Gabriele Pintori, Alessandro Vagge, Ador Gjuci, Alessio Virdis, Edoardo Colombo, Francesco Bianco, Davide Viale, Andrea Congiu, Michele Pisanu, Simone Milani, Marco Russu, Alessio Rizzi, Stefano Ruiu, Samuele Pinna, Marcos Luciano Sartor Camiña, Flavio Santarelli, Riccardo Pinna, Angelo Giacomo Demartis, Marco Mariotti, con riferimento al comunicato stampa del Presidente Sechi, riteniamo necessario precisare quanto segue: in primo luogo si fa presente che il contenuto della lettera inviata alla società è stato distensivo ed interlocutorio. Prima di inviare la predetta comunicazione il nostro Avvocato Carlo De Cesaro ha peraltro formalmente interpellato il Consiglio Federale della FIGC, il quale ha precisato chiaramente che l’autorizzazione a procedere non è ovviamente necessaria per i tentativi bonari di risoluzione delle controversie, come nel caso di specie. Non corrisponde quindi a verità quanto indicato sul punto nel predetto comunicato stampa. Giova precisare, altresì, che ci si è trovati costretti ad inviare la più volte citata comunicazione in quanto, ormai da tempo, non si è avuto alcun contatto con il presidente, nonostante i numerosi tentativi dei tesserati in tal senso. Comprendiamo bene la situazione gravissima che tutto il Paese è costretto a vivere e ci pare quantomeno inopportuna la strumentalizzazione del sig. Sechi, che in più occasioni ha richiamato la pandemia in corso volendoci fare apparire come persone insensibili e venali. In realtà ci siamo limitati a chiedere al presidente, in occasione del prossimo pagamento da parte della Regione Sardegna del contributo ex L. 17/1999, che ci venisse corrisposto il nostro rimborso spese. Ciò in quanto, come peraltro ricavabile da tutti poiché pubblicato sul sito istituzionale del predetto Ente, detto contributo viene concesso tenendo conto del compenso agli atleti e ad un tecnico. D’altra parte, in attesa di conoscere le sorti del campionato, continuiamo quotidianamente a svolgere gli allenamenti individuali sulla base delle tabelle che ci vengono fornite. La nostra domanda quindi è: se il contributo comprende una quota a titolo di compenso per gli atleti e del tecnico, perché non destinarlo ai diretti interessati? Tutto qua. Ci si trova anche costretti a smentire quanto affermato dal presidente con riferimento all’asserita regolarità dei pagamenti. La squadra infatti ha iniziato a prestare la propria attività dal giorno 23 luglio 2019 ed i rimborsi sono stati corrisposti a decorrere dalla mensilità di settembre 2019. Ad oggi pertanto i giorni dal 23 al 31 luglio e tutto agosto risultano impagati. Non ci risulta che il preparatore atletico Mascaro ed il preparatore dei portieri Tore Pinna si siano dissociati; gli stessi infatti si sono dimostrati e si dimostrano tuttora vicini alla squadra e non hanno aderito alla richiesta in esame in quanto estranei alla predetta contribuzione Regionale. Si precisa altresì che chi ha ricevuto il sussidio statale ha puntualizzato di non vantare alcuna richiesta in relazione alla mensilità corrispondente. Infine è doveroso smentire quanto asserito dal presidente, nella parte in cui afferma che qualcuno di noi sia stato “costretto” a firmare. Detta illazione è di una gravità inaudita, peraltro aggravata dalla diffusione sul sito internet della squadra e sui social. Noi firmatari della lettera ci siamo confrontati e nessuno di noi ha mai pronunziato detta frase. Anzi. Qualcuno di noi ha riferito frasi molto gravi e di dubbio gusto pronunciate dal presidente una volta ricevuta la lettera che non riportiamo in questa sede, per non incorrere nelle stesse responsabilità del presidente, ma che verranno fatte valere nelle sedi opportune qualora si rendesse necessario. Da ultimo, evidenziamo che abbiamo agito nella più assoluta riservatezza e non a mezzo comunicati stampa o pubblici proclami; eppure avremmo potuto farlo. Il presidente invece ha fatto il contrario: con il suo comunicato e con la sua diffusione sui social ha reso di pubblico dominio fatti che fino a quel momento risultavano coperti dal massimo riserbo e che lui, e solo lui, ha messo in piazza. Fatti che denotano le gravi difficoltà economiche dei tesserati e che il presidente, a differenza nostra, ha reso di pubblico dominio. Tutto ciò poteva e doveva essere evitato per il bene della Torres e della dignità di noi tesserati.

La lettera ai tifosi

Giocatori e staff che hanno anche scritto una lettera alla città e ai tifosi dopo le parole del presidente Sechi: “Cari tifosi, è mortificante per noi dover rispondere a questa situazione che mai avremo voluto vivere. E’ iniziato tutto il 23 luglio, nessuno ci credeva, solo in pochi. In questi sette mesi abbiamo lottato, sudato, abbiamo sofferto nei momenti difficili e gioito nelle tante emozioni che ci hanno accompagnato in quest’annata fantastica. Abbiamo dimostrato in campo, raggiungendo risultati inaspettati, quanto grande possa essere la nostra generosità. Ci siamo innamorati di questa maglia sin dal primo giorno che l’abbiamo indossata, mettendo tutti i nostri sforzi per cercare di raggiungere delle vittorie da condividere Insieme. Questa lettera è scritta da 27 uomini che non sono solo calciatori, ma anche umili e semplici lavoratori. In questo momento è forte la nostra preoccupazione che possa emergere una visione distorta della realtà. Siamo dispiaciuti per quanto accaduto oggi e nel leggere commenti che non ci meritiamo, visto l’attaccamento alla maglia che abbiamo sempre dimostrato. Abbiamo fatto e svolto la nostra attività sempre nella totale lealtà, con grande sentimento e sopratutto nel totale rispetto che questa gloriosa maglia merita. Abbiamo dunque cercato di sensibilizzare la nostra società con un’azione bonaria per percepire la mensilità che abbiamo lavorato. La nostra richiesta è stata di una mensilità, mai parlando o pretendendo quelle di Aprile, Maggio e Giugno, non sapendo come sarebbe andata a finire la stagione sportiva. La mensilità di Marzo richiesta, sarebbe andata a coprire quella di agosto, dove la squadra ha anche disputato gare ufficiali, le quali possono testimoniare l’attività. Abbiamo dunque fatto dei passaggi con la società, senza mai ricevere risposte concrete. Portando avanti questa azione volevamo solo trovare un accordo tra le parti, senza creare tutto questo clamore mediatico. Ci teniamo a precisare che la media dei rimborsi del nostro gruppo è pari a euro 1000 circa. Ciò per dire che non siamo indenni dalla disperazione che assale tantissime persone dopo 50 giorni che non ricevono nessuna entrata. Scriviamo per sottolineare che la nostra intenzione non era quella né di tradire la società, né la tifoseria. Abbiamo fatto soltanto quello che farebbe qualsiasi padre di famiglia. Ci siamo rivolti quindi all’ente regionale per poter salvaguardare e tutelare quello che ci spetta. Ci teniamo a precisare che l’importo del contributo della stagione 2019-2020 riesce a coprire la maggior parte delle 10 mensilità rispetto a tutti tesserati. Siamo mortificati in questo momento terribile che sta colpendo la nostra nazione e il mondo intero, a dover dare delle giustificazioni contemporaneamente alla sofferenza di tante famiglie. In questo senso, davanti a questa situazione, vorremmo solo percepire quello che umilmente abbiamo lavorato, per poter superare con dignità un momento di estrema crisi, per noi e per le nostre famiglie. Detto ciò, quel famoso 23 Luglio sono arrivati a Sassari 27 uomini che hanno onorato e sputato sangue per la maglia, per il rispetto e per l’onore. Quello che abbiamo fatto rimane e rimarrà un qualcosa di incancellabile, che ognuno di noi porterà sempre dentro. Resteremo sempre a testa alta, come abbiamo sempre fatto sperando un giorno di poter tornare a portare la Torres più in alto possibile”.

Roberto Pinna

TAG:  Serie D Torres
 
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