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Joao Pedro esulta dopo un gol | Foto Emanuele Perrone

Joao Pedro e il suo peso sugli equilibri del nuovo Cagliari

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Croce e delizia. Capitano, indispensabile ma anche cruccio tattico. Joao Pedro nel nuovo Cagliari di Eusebio Di Francesco è fondamentale. Ma allo stesso tempo è stato anche il giocatore che ha costretto il tecnico pescarese a rinnegare il suo credo iniziale, quel 4-3-3 che lasciava troppo largo e distante dalla porta il numero 10 brasiliano.

Del fantasista ormai Joao Pedro conserva solo la classe e il passo in campo di chi sa di poter fare giocate impossibili per almeno altri 20 di quelli presenti. Ma tatticamente e mentalmente JP 10 sembra sempre di più una seconda punta con atteggiamenti e movimenti a tagliare dentro l’area di rigore quasi da numero nove. Nella vita puoi diventare quello che vuoi e Joao ha scelto di diventare un centravanti atipico.

Contro il Bologna ha replicato il gol messo a segno con l’Atalanta. Quando lui taglia dentro l’area di rigore sul primo palo spesso è una sentenza. Un movimento più “alla Pavoletti” che da Joao Meravigliao. Quello ammirato a Cagliari fino a un paio di anni fa, meno goleador e più fantasista. Questo Joao è troppo importante per la fase offensiva rossoblù e le ultime partite con lui dietro il Cholito Simeone, supportato da Nandez e Sottil lo dimostrano. Joao sposta gli equilibri partendo in quella posizione. Ma c’è un ma.

Ad Aritzo aveva garantito di essere pronto alla nuova sfida da esterno mancino ed era sicuro di poter fare 20 gol in A anche agendo largo e più lontano dalla porta. Nelle prime due gare con il 4-3-3 il Cagliari ha fatto 1 gol (Simeone su assist suo), con il 4-2-3-1 saranno sempre minimo 2 a partita invece le reti per i sardi. Di Francesco ha impiegato pochissimo tempo prima di rinunciare a Joao da ala, nonostante un impegno anche in fase di non possesso importante da parte del brasiliano.

Troppo importante averlo vicino alla porta. Ora però il Cagliari ha un nuovo problema: subisce troppi gol. Con il 4-2-3-1 la squadra diverte ma Rog e Marin spesso restano troppo soli a fare filtro e la difesa scappa all’indietro. Insomma, Joao ha spostato gli equilibri ma Di Francesco come da esperto giocatore di scacchi ora deve trovare la nuova mossa per evitare scacco matto avversario. Una cosa è certa: qualsiasi cambio verrà preso Joao Pedro sarà centrale. Questo Cagliari, dopo aver respinto le voci di mercato estive (anche se l’offerta irrinunciabile non è arrivata), non sembra poterne fare a meno.

Roberto Pinna

 
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