Walter non dà i numeri. Zenga è stato chiaro nella conferenza prima della gara alla Fiorentina: non è un amante dei dati statistici legati al calcio. Troppo soggettivi, analizzabili in più modi e poco realistici. Eppure il tecnico milanese – che a fine partita parlando del suo futuro ha detto: “Se uno dà il massimo e prova certe emozioni poi è normale possa venire confermato” – in queste prime partite in rossoblù ha un bilancio positivo. Almeno questo raccontano i numeri.
I numeri post lockdown
Due sconfitte, due vittorie e due pareggi. Perfetto equilibrio fin qui per Walter Zenga in rossoblù. Sette gol fatti e sei subiti. Se escludiamo la sfida persa a Verona (2-1 all’esordio per l’Uomo Ragno in panchina), che di fatto essendo un recupero faceva parte del calendario pre-lockdown, il Cagliari di Zenga in queste cinque partite dopo la sosta sarebbe settimo in campionato. Aspettando Spal-Udinese e Verona-Inter. Quel settimo posto che all’ex portiere dell’Inter varrebbe la conferma e che per i rossoblù rappresenta quel sogno europeo ormai svanito.
Difesa a dispetto di tutto
Nonostante sia stato il reparto più discusso da quando Zenga siede sulla panchina rossoblù, la difesa è il vero punto di forza del Cagliari post lockdown. Sei reti subite in sei gare. Sei reti incassate come la Juventus, una in più di Napoli e Milan e due in più della miglior difesa di questa Serie A della ripresa: l’Atalanta. Neanche a dirlo. Un buon equilibrio fatto di alcuni rientri importanti, su tutti quello di Cragno che nonostante le ombre gettate da Olsen a Ferrara ha saputo zittire ogni eventuale critica a suon di belle parate. Klavan e Lykogiannis hanno risposto presente dopo alcuni dubbi, Ceppitelli ha confermato i dubbi sull’integrità fisica in una stagione sfortunata, Pisacane è il solito guerriero. Walukiewicz sta crescendo anche se in marcatura qualcosa ancora paga mentre la grande scoperta, dettata dalla necessità più che dal coraggio, è Carboni. Una difesa in emergenza che invece ha saputo trasformarsi nel reparto forte del Cagliari di Zenga.
Attacco Cholito dipendente
Nonostante un Cholito in formato Atletico l’attacco di Zenga sta lasciando qualcosa a desiderare. Vero è che Simeone in teoria ha fatto sei gol in sei gare, ma gli ultimi due con Atalanta e Fiorentina sono stati annullati. Uno per un tocco di mano e l’altro per una minima posizione di fuorigioco. Solo nella sfida vinta 4-2 con il Torino nel Cagliari ha segnato un giocatore che non fosse il Cholito. Nandez, Nainggolan e Joao Pedro con i granata poi però tanta fatica a trovare il gol. Non a caso nelle ultime due sfide il Cagliari è rimasto a secco di reti. Zenga ha bisogno di un’alternativa, specie a gara in corso. Ragatzu viaggia a corrente alterna, Paloschi è uscito dalle rotazioni mentre Gagliano, nonostante una buona stagione in Primavera, non è mai stato preso in considerazione. Per fortuna contro il Lecce dovrebbe tornare Pereiro, assente tra infortunio e problemi familiari dalla gara di Verona. Basterà per l’attacco di Zenga? Perché i numeri in fondo dicono sempre la verità che vogliamo vedere. Con il Lecce del chiacchierato Liverani sarà bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Roberto Pinna